Partecipate della Regione, ecco i tagli: al Bic arriva il commissario liquidatore

L’incarico è stato affidato al commercialista cagliaritano Paolo Tamponi. Intanto nella maggioranza di centrosinistra si apre il caso Isre.

Al Bic Sardegna, la spa della Regione istituita nell’89 per favorire la creazione di nuove imprese e sostenere lo sviluppo locale, arriva il commissario liquidatore. Lo ha nominato la giunta di Francesco Pigliaru nella seduta di questo pomeriggio, su proposta dell’assessore alla Programmazione, Raffaele Paci.

Il Bic Sardegna verrà accorpato alla Sfirs, il braccio finanziario della Regione: il passaggio lo gestirà Paolo Tamponi, il commercialista cagliaritano indicato oggi dall’Esecutivo. Con l’avvio della procedura di liquidazione, decade il Consiglio di amministrazione, presieduto da Roberto Porrà, scelto il 24 luglio 2013 dall’allora maggioranza di centrodestra, in quota Riformatori. Il mandato di Porrà durava tre anni ed era ormai in scadenza. Nelle more della riforma (sul Bic Sardegna si pensava inizialmente a una trasformazione da spa a srl), la Giunta avrebbe potuto optare per il riassetto societario e nominare un nuovo Cda, oppure procedere con la liquidazione. Ha prevalso la seconda soluzione.

Insieme a Porrà, che nel frattempo è passato col Psd’Az (era anche candidato alle Comunali di Cagliari), vanno a casa pure i consiglieri Marina Cattina e Lorenzo Mascia. Paolo Tamponi, invece, verrà affiancato da un organo di controllo, cioè un collegio sindacale chiamato a valutare la chiusura del bilancio. Sarà un’organo a tre, ma i nomi non si conoscono ancora.

La chiusura del Bic rientra nella più ampia revisione della macchina amministrativa regionale. Sulle partecipate, infatti, in più di un’occasione la Corte dei Conti ha sollecitato la Regione a fare ordine con l’obiettivo di ridurre le spese. Paci dice: “Con questa decisione garantiamo più efficienza e meno costi, perché evitiamo che due società in house della Regione si occupino delle stesse cose. Ci sarà così un solo centro di governance per tutte le politiche legate a sviluppo e sostegno alle imprese, un soggetto unico di riferimento. Allo stesso tempo garantiamo la tutela e la valorizzazione delle professionalità maturate all’interno dell’azienda”.

Tra i 28 dipendenti della spa nessuno perderà il posto. Ma, a sentire l’assessore, la liquidazione del Bic Sardegna non sarà l’ultima. “La razionalizzazione di società partecipate e agenzie – conclude il vicepresidente della Giunta – non è più rinviabile. Anzi, è una scelta obbligata dopo le sollecitazioni dei giudici contabili che più volte hanno richiamato la Regione a ottimizzarne spese e funzioni”.

Intanto nella maggioranza di centrosinistra, proprio sulle partecipate, si è aperto il caso Isre, l’Istituto superiore regionale etnografico che ha sede a Nuoro: la guida è stata appena affidata all’ex consigliere regionale nonché ex segretario provinciale del Pd, Peppino Pirisi, contro il quale si è schierato il gruppo Sdl (Sovranità, democrazia, lavoro). Ovvero, il Partito dei Sardi e il Centro democratico più l’esponente di Sinistra sarda. In tutto sei onorevoli (Roberto Desini, Augusto Cherchi, Anna Maria Busia, Gianfranco Congiu, Piermario Manca e Alessandro Unali) che hanno contestato “la marcia solitaria del Pd nella scelta”. La nomina è a firma del presidente dell’Assemblea, Gianfranco Ganau, sul quale hanno fatto pressioni i due nuoresi dell’Aula, anche loro dem: Roberto Deriu e Daniela Forma.

La presidenza dell’Isre ha scatenato le ire in maggioranza dopo che per due anni e mezzo è stata lasciata fuori dallo spoil system: l’Istituto lo stava guidando l’ex An di Forza Italia, Bruno Murgia, pronto a tornare alla Camera in sostituzione di Settimo Nizzi che ha vinto le Comunali di Olbia e non può fare insieme il sindaco e il deputato.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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