Nuove Province cancellate. Ma la riforma prevede anche la resurrezione

Miracolo del Consiglio regionale: morte e resurrezione per Sulcis, Medio Campidano, Ogliastra e Gallura. È l’articolo 34, commi 2,3 e 7.

Il Sulcis, il Medio Campidano, l’Ogliastra e la Gallura non sono province definitivamente morte. Certo, la riforma sarda degli enti locali le cancellerà (con l’articolo 34 attraverso i commi 2 e 3). Ma – se si va a leggere l’ultima versione del ddl 176 – si scopre la novità del comma 7, sempre dell’articolo 34, che offre ai quattro territori una possibilità di rinascita sotto forma di “zone omogenee per funzioni specifiche”. Il tutto all’interno delle Province storiche che resteranno in piedi sino a quando il Parlamento, approvando la riforma Boschi, non le eliminerà.

L’articolo 34 ha per titolo “Riordino delle circoscrizioni territoriali”.  Il comma 2 stabilisce che il territorio della Regione si articolerà “nella Città metropolitana di Cagliari e nelle province di Sassari, Nuoro, Oristano e Sud Sardegna”; l’articolo 3 precisa che “Le circoscrizioni territoriali delle province” corrisponderanno “a quelle antecedenti alla data di entrata in vigore della legge regionale 9 del 12 luglio 2001, istitutiva del Sulcis, del Medio Campidano, dell’Ogliastra e della Gallura”. Molto chiaro, ma ecco il comma 7 sulla “costituzione di zone omogenee per funzioni specifiche“. Si tratta di nuovi ambiti territoriali da creare perché svolgano precisi compiti amministrativi.

La norma è formulata in modo così generico da determinare la possibilità che queste “zone omogenee” vengano individuate proprio nelle aree delle province del Sulcis, del Medio Campidano, dell’Ogliastra e della Gallura che così, dopo essere uscite dalla porta, tornerebbero dalla finestra come “zone omogenee”, con gli stessi nomi e lo stesso territorio.  Il sospetto è avvalorato da un’altra previsione normativa che assegna il potere di dare vita a questa “zone omogenee” solo agli enti intermedi che “includono una provincia soppressa”. Cioè il Sud Sardegna, Nuoro e Sassari. Nel Sud Sardegna ricadono il Sulcis e il Medio Campidano, a Nuoro è accorpata l’Ogliastra, mentre Sassari comprende la Gallura. Dal comma 7 è  tagliata fuori la sola Provincia di Oristano che non annovera enti intermedi cancellati.

Il comma 7 non figurava nel ddl di Cristiano Erriu, approvato dalla giunta di Francesco Pigliaru lo scorso gennaio. L’eventualità di ridare vita alle nuove Province è una decisione presa dalla commissione Riforme del Consiglio regionale che ha aggiunto anche il comma 8, da cui emerge un ulteriore scenario: in una delle zone omogenee di nuova creazione potranno essere trasferiti “uffici periferici della Regione”. Uno a scelta tra i tre compiti che restano in mano alle Province storiche, anche dopo la riforma: ovvero scuole, strade e ambiente.

Il testo normativo approderà nell’Aula di via Roma dopo aver ottenuto il parere (obbligatorio ma non vincolante) da parte del Consiglio delle autonomie locali (ci vorrà una settimana perché il Cal si esprima). Ma sul nuovo testo dovrà dire la sua pure la commissione consiliare al Bilancio, presieduta dall’ogliastrino Franco Sabatini (Pd). L’esponente dem, almeno personalmente, è soddisfatto: “Io dico che questa bozza va bene”.

Ma chissà se da qui all’arrivo della riforma in Consiglio, ci saranno cambi. Almeno per evitare quella moltiplicazione di enti detestata da Pigliaru e da Erriu che su Cagliari unica città metropolitana della Sardegna hanno vinto la battaglia in maggioranza. E questa sulle “zone omogenee” potrebbe essere la fase finale della guerra.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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