No vax, la Murgia su Truzzu: “Sapeva”. Lui: “Un ridicolo tentativo di attaccarmi”

Michela Murgia e Paolo Truzzu se la stanno dando di santa ragione. La contesa – tutta verbale ovviamente – ruota intorno ai manifesti no vax e anti certificato verde che sono comparsi sui muri di Cagliari. Si leggeva: “Vaccinato contagioso. No al Green pass”. E più sotto: “Il vaccino è sperimentale, non siamo cavie”. La polemica va avanti da giorni.

La Murgia ne ha scritto su La Stampa. Un corsivo nel quale la scrittrice di Cabras accusa Truzzu di dire il falso. Perché il sindaco di Cagliari, sentito all’indomani dell’affissione dei manifesti, disse che il Comune non ne sapeva nulla. Per la Murgia, invece, il Municipio del capoluogo ne era a conoscenza eccome, a suo dire, perché ha dato il via libera per il tramite dei vigili urbani.

La scrittrice accusa così Truzzu di complicità rispetto a un messaggio che “contiene affermazioni allarmistiche e infondate che possono spingere tante persone avvedute a non volersi vaccinare”. Quindi un suggerimento: “Per impedire un danno del genere occorre mantenere molto chiara la distinzione tra cosa sia la politica e cosa sia l’istituzione”. Il sottinteso della Murgia era tutto per Fdi, il partito di Truzzu che sta cavalcando l’onda dei no vax attraverso la leader nazionale Giorgia Meloni.

Tre ore fa Truzzu ha replicato alla Murgia, su Facebook. Intanto ha rispedito al mittente le accuse di “corbelleria”, parola usata dalla Murgia in riferimento ai manifesti affissi a Cagliari. Il sindaco ha scritto nel post: “L’unica cosa che mi consola è che nel ridicolo tentativo di attaccarmi non si è nemmeno resa conto che ha richiamato i princìpi da me sostenuti. Ovvero che siamo una Nazione libera e ognuno può dire quello che vuole. Anche corbellerie infinite. E lei in questo è indubbiamente al top”.

Truzzu, che ha cominciato il post scrivendo tra virgolette la “democratica” Murgia sottolinea anche un secondo aspetto, a discolpa del Comune: “Le stesse cose contenute in quei manifesti vengono affermate ogni settimana in manifestazioni di piazza autorizzate da Prefetture e Questure di mezza Italia”.

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