Nasce l’Unione sarda di Muroni, un po’ “sovranista” e anche “garante degli ultimi”. Bepi Anziani vicedirettore

Un giornale nuovo, completamente diverso. Una svolta di 180 gradi rispetto alla linea editoriale seguita fino a ora. Ha scritto un editoriale d’esordio molto impegnativo il nuovo direttore de L’Unione sarda Anthony Muroni. Denso non solo di impegni professionali, ma anche politici.

Il titolo dell’articolo, che appare sul numero in edicola oggi, è “Il giornale che vorrei è di proprietà dei sardi” (mentre invece è di proprietà dell’immobiliarista Sergio Zuncheddu, ndr). Ed ecco alcun dei passaggi più significativi: (il giornale che vorrei) “è libero e liberale, garante degli ultimi e dei deboli, inflessibile nei confronti di vecchie e nuove lobby di potere, aperto al confronto con tutti i settori economici, sociali e politici. Il giornale che vorrei guarda con simpatia alla crescente voglia di sovranismo e non teme di prendere posizioni forti, sfuggendo alla logica dei tradizionali schieramenti economici e politici. Sta dalla parte dei suoi lettori e dei suoi valori, che sono quelli della moderazione e del dialogo. Rappresenta la Sardegna che ce la vuole fare, che non si arrende e che è attaccata alla sua diversità, alle sue tradizioni, alla sua cultura, alla sua lingua”.

E ancora: “Il giornale che vorrei è in prima linea nel ricacciare oltremare chi vuole arricchirsi consumando il territorio dell’Isola, sfruttando la debolezza dei sardi e il deficit di rappresentanza al quale siamo condannati da una classe politica spesso comodamente allineata ai partiti romani. Il giornale che vorrei privilegia l’interesse comune, sostenendo i valori della legalità e dell’etica pubblica. Sta al fianco dei cittadini vessati dalla burocrazia e fiaccati dagli sprechi, dalla malasanità e dalla moltiplicazione delle tasse”.

Se gli impegni saranno rispettati sarà assieme una rivoluzione e un ritorno de l’Unione sarda al ruolo che storicamente ha avuto in Sardegna nel dopoguerra, dopo la parentesi fascista: quello di una specie di “Corriere della sera” isolano. Un giornale non fazioso, non schierato politicamente in modo netto. Al contrario l’Unione degli ultimi anni ha affiancato senza pudore il governo regionale di centrodestra (da cui in cambio ha avuto rilevanti contributi economici attraverso la pubblicità istituzionale) e ha “oscurato” i suoi avversari politici.

Quanto alla tutela dei più deboli, la scorsa estate l’Unione si distinse per una violenta campagna xenofoba contro i rom. Che ha determinato – nei confronti del condirettore Roberto Casu e dell’autore di alcuni degli articoli – una sanzione disciplinare.

 Tra i primi compiti di Muroni, l’attribuzione delle deleghe e la nomina del nuovo vicedirettore, l’ex direttore di Videolina Bepi Anziani, che su Facebook scrive: “È un nuovo inizio. Vicedirettore a L’Unione Sarda. Per me è una soddisfazione . Spero di riuscire a darne anche a voi…”. 

 

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