Lettera del governatore Pigliaru agli assessori: “Basta con la propaganda”

Il governatore della Sardegna Francesco Pigliaru, dimesso pochi giorni fa dall’ospedale dopo un ricovero di tre settimane, rompe il silenzio e con una lettera inviata ai suoi assessori frena le diverse spinte che arrivano da più parti della maggioranza di centrosinistra, avocando a sé il rapporto con lo Stato. Un messaggio indiretto ai partiti che lo sostengono per calmare gli animi in un momento topico della crisi, culminata con le dimissioni di due assessori e l’avvio di una verifica di cui non si intravede la fine.

“Noto con dispiacere un aumento delle spinte propagandistiche nel sistema politico sardo, forse in ragione dell’approssimarsi delle scadenze elettorali – scrive Pigliaru – Ogni presidente della Regione ha il suo stile, comunque anch’esso legittimato dall’elettorato. Il mio è quello della serietà e non della propaganda. Il mio è quello dell’adottare con determinazione riforme strutturali troppo spesso rimandate, coniugato con la flessibilità del pragmatismo”.

Il governatore ricorda le varie battaglie portate avanti – insularità, entrate, accantonamenti, sanità e servitù militari – in un quadro, spiega, di “una progressiva competizione sul piano del diritto, dell’efficienza e dell’efficacia”. Una competizione che per il presidente “è questione troppo seria per essere dispersa in piccole logiche propagandistiche”. Un dibattito interno alla maggioranza che sarà ripreso nei prossimi giorni: questioni “che non possono e non debbono essere diminuite nella loro portata da strategie comunicative di parte. La questione sarda – chiarisce Pigliaru – è questione di governo”.

Il commento di Cappellacci (Fi). “Pigliaru fa l’avvocato del diavolo e il diavolo è il Governo”. Così Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia commenta le parole del presidente della Regione sulla vertenza Sardegna. “È inutile che, forse nel tentativo di smarcarsi, qualche consigliere regionale provi a scuotere il presidente dalla sua posizione di totale sottomissione ai capibastone romani. E’ vero – prosegue l’esponente azzurro – che ogni presidente ha il suo stile e quello dell’attuale governatore è la resa incondizionata. Per parlare di serietà dopo il ritiro dei ricorsi, centinaia di milioni persi e una Finanziaria illegittima ci vuole solo una dose di faccia tosta da record”.

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