Legge elettorale, l’ira Coordinamento per la democrazia paritaria: “Norma anticostituzionale”

“Anticostituzionale”, “un passo indietro per la democrazia”, “deludente”: così i più moderati questa mattina, in occasione della manifestazione convocata davanti al palazzo del Consiglio Regionale dal Coordinamento per la Democrazia Paritaria e Partecipata, definivano la bocciatura della doppia preferenza di genere per la futura legge elettorale. Ma c’è chi ha usato parole ben più pesanti: “Queste scelte sono espressione di una classe politica maschile e maschilista” commentava Claudia Zuncheddu, consigliere per Sardigna Libera: “Le donne in politica sono trattate con lo stesso disprezzo con cui si tratta una minoranza: è tipico dei sistemi oligarchici che non vogliono farsi controllare. Daremo inizio, se sarà necessario, ad azioni legali: ciò che è accaduto è un crimine non solo contro le donne, ma contro la società intera, ed è ancora più grave perché i legislatori sardi vanno contro gli interessi della stessa Sardegna”. Il consigliere comunale di Cagliari Enrico Lobina parla invece di “abominio per il contesto e il modo con cui la bocciatura è stata firmata: la doppia preferenza di genere è un passo verso il processo di emancipazione femminile”.

Questa mattina alla manifestazione sotto i portici di via Roma, oltre alla Zuncheddu erano presenti anche le altre donne del Consiglio Regionale: “La mancata approvazione della doppia preferenza di genere è stata una grande delusione”, sostiene Simona De Francisci (PdL), “è uno strumento che avrebbe portato finalmente un equilibrio nella classe politica regionale”. E a proposito del voto a scrutinio segreto Lina Lunesu (Fratelli d’Italia) dice: “È giusto che si voti senza nascondersi, per questo proporremo che il segreto venga abolito”. Rosanna Floris, consigliere del PdL, è stata la prima firmataria, due anni fa, della proposta di legge sulla doppia preferenza: “Oggi stiamo valutando di impugnare la legge per il carattere di incostituzionalità, dato che non riconosce le pari opportunità già previste dalla Costituzione. E comunque ci sorprende che giovedì scorso 36 consiglieri uomini hanno votato favorevolmente, mentre oggi non sono qui con noi a rivendicare un diritto che riguarda non solo le donne ma la società intera”.

20130625_105816-1Questa manifestazione è solo una delle tante azioni di un movimento che da anni sostiene le pari opportunità in politica e che sembra ogni giorno più forte: “Oggi nei fatti gli uomini hanno molte più possibilità di essere eletti”, sottolinea Angela Quaquero, presidente della Provincia di Cagliari, “siamo favorevoli a uno strumento che potrebbe realmente garantire la presenza femminile in politica”. Supporto alla battaglia anche da Sulaiman Hijazi, rappresentante della comunità musulmana in città: “Sono qui perché appoggio in pieno le rivendicazioni femminili in politica, e per sfatare i pregiudizi che si hanno sul ruolo della donna nella società musulmana: è giusto che siano garantiti per tutti gli stessi diritti”.

I lavori del Consiglio che porteranno probabilmente al voto finale sulla legge elettorale sono stati rinviati a questo pomeriggio: con i Consiglieri saranno qui in via Roma ancora una volta le donne del Coordinamento, come sottolinea Anna Rosa Zedda della Commissione comunale per le Pari Opportunità: “Tremate, tremate, le streghe son tornate”.

Francesca Mulas

 

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