Anno 2006, era il 6 marzo. Il Psd’Az litigava per la candidatura dell’allora segretario Giacomo Sanna con la Lega in Senato, nella circoscrizione Lombardia 2. Sanna, che ottenne il nono posto in lista, trattò con le camicie verdi dopo che saltò il tavolo tra i Quattro Mori e i Ds sardi. Ma la scelta venne duramente bocciata da Lorenzo Palermo, l’avvocato barbaricino che da ieri è ufficialmente in corso con la Lega nel collegio uninominale del Centro Sardegna per Palazzo Madama, come riferito da Matteo Salvini e da Christian Solinas.
Dodici anni fa, Palermo era assessore nella Provincia di Nuoro in quota Psd’Az, di cui fu anche presidente nazionale. Commento così, in una dichiarazione rilasciata all’agenzia di stampa Apcome e battuta da Milano, l’abbraccio di Sanna con i leghisti. “È un fatto inammissibile da un punto di vista politico, giuridico, morale e, per quanto ci riguarda, dell’etica sardista”. Palermo lanciò quindi un appello a “sardisti, militanti, simpatizzanti ed elettori, affinché non perdano la speranza e non considerino il Psd’Az ormai perduto fra le forze italiane avversarie del progresso, della convivenza civile e dei piccoli popoli”. E, nello specifico sulla Lega, l’avvocato Palermo disse: “Il Partito sardo d’azione è incompatibile con la delega alle Regioni ricche ed all’intreccio fra burocrazia statale e capitalismo settentrionale. Il Partito sardo d’azione è incompatibile con il razzismo e con il disprezzo per le zone povere dell’Italia”. In questi anni, a quanto pare, ha cambiato idea. (al. car.)
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