Le risposte di Simone Atzeni (Psi): “Non cerco un posto, voglio cambiare la politica”

Con questa intervista al  socialista Simone Atzeni, si conclude la serie delle “interviste scomode” di Sardinia Post ai candidati alle primarie del centrosinistra. Le domande (realizzate dalla redazione di Sardinia Post con la collaborazione di tutti i lettori interessati) sono state infatti già rivolte a Roberto Deriu, Francesca Barracciu, Gianfranco Ganau e Andrea Murgia. Tutti – con la sola eccezione di Deriu – hanno risposto.

Queste domande non sono tutte le domande che possono essere poste a un candidato. Sono quelle che riguardano la sua affidabilità, la sua coerenza, a volte – quando ci sono – i problemi giudiziari. In altre interviste abbiamo già parlato con alcuni dei candidati del centrosinistra – Andrea Murgia e Simone Atzeni – del loro programma, della loro visione della Sardegna futura. Prima del voto pubblicheremo le interviste su questi stessi temi a Ganau e alla Barracciu. Naturalmente non a Deriu, visto che non ha voluto (o non è stato in grado) di rispondere alle domande preliminari.

Dopo le primarie andremo avanti – con lo stesso metodo – con i candidati di tutte le forze politiche via via che si faranno avanti.

Ma ecco l’intervista a Simone Atzeni

 Lei aspira a diventare il candidato governatore del centrosinistra senza aver mai fatto un solo giorno di politica nelle istituzioni: non ha mai fatto nemmeno il consigliere comunale. Cosa ci assicura che sarebbe in grado di governare la Sardegna?

“Rispondo con le motivazioni che hanno spinto il mio partito a chiedermi la disponibilità per la candidatura alle primarie: la competenza sul funzionamento dell’amministrazione pubblica e in particolare sulle politiche economiche. Poi, dati i risultati di gran parte degli espertissimi politici che hanno fatto migliaia di giorni nelle istituzioni, comincio a pensare che la capacità di amministrare la cosa pubblica non dipenda solo dal tempo trascorso nelle istituzioni stesse. Infine, c’è un vuoto di rappresentanza per la nostra generazione, quella che è rimasta più bloccata nell’ingessatura della società e dell’economia, che va colmata. Queste primarie in tal senso rappresentano un primo passo, secondo me significativo”.

Nel 2009 si è iscritto al Psi e un anno dopo è diventato segretario della Federazione provinciale di Cagliari. Straordinarie capacità politiche o assenza di concorrenza?

Ovviamente né l’una né l’altra. Il 2009 è stato l’anno nel quale il mio partito non è riuscito a riconfermare la rappresentanza in Consiglio Regionale, complice anche il mancato ingresso nella coalizione di centrosinistra. Ciò causò una prima riflessione sulla necessità del cambiamento. Un gruppo di militanti giovani e brillanti mi chiese la disponibilità a fare un esperimento su Cagliari. Vincemmo il congresso provinciale a larga maggioranza proponendo il partito dei giovani e delle donne. Un anno fa ci ha seguito l’Ogliastra”.

Lei si candida al governo della Sardegna, ma nell’Isola il suo partito ha eletto un parlamentare pugliese. Voi socialisti sardi non avevate alcun nome migliore o, semplicemente, contate poco o nulla?

Occorre premettere che si tratta di un accordo Pd-Psi raggiunto a livello nazionale: un accordo di buona politica applicato nel contesto di una pessima legge elettorale. Sul tema ho già detto al mio segretario nazionale che fossi stato in lui avrei partecipato attivamente alle primarie per la scelta del candidato premier. La mia candidatura nasce anche alla luce di quella scelta, che molti socialisti sardi hanno ritenuto errata.
Non so se avremmo avuto nomi migliori, di certo avevamo nomi sardi. In ogni caso la vicenda ha portato in luce l’esigenza di andare verso un Partito Socialista Sardo federato con quello nazionale, che sarà oggetto di discussione nell’imminente congresso regionale del mio partito.
Poi, siccome buona politica è anche rendere onore al merito, occorre dire che l’onorevole Di Gioia si sta comportando come un buon parlamentare sardo”.

La domanda che rivolgiamo a tutti i candidati. Josefa Idem ha dovuto dimettersi da ministro per una evasione dell’Imu di poche centinaia di euro. Lei è certo di non correre rischi del genere? Ha controllato?

Si, sono tranquilllo”.

Nel caso in cui lei non vincesse le primarie, si candiderebbe per un posto di consigliere? In altre parole: sta correndo davvero per la carica di governatore e intende solo “pesare” il suo seguito per farlo valere al momento della formazione delle liste?

Come ho già comunicato alla direzione regionale del mio partito il 29 luglio scorso, sono a disposizione del Psi; deciderà il mio partito in cosa ancora posso essere utile. Non bramo una candidatura e non ho bisogno di fare giochi di forza”.

Sardinia Post

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