Legge elettorale, la Consigliera di Parità Laura Moro boccia l’emendamento-Soru

C’è un solo modo per porre rimedio alla “sciagurata decisione” del Consiglio regionale di bocciare la “doppia preferenza di genere”. e questo modo non passa attraverso soluzioni come quella proposta da Renato Soru (riservare alle donne venti dei sessanta seggi) perché è molto alto il rischio che una simile norma venga bocciata dalla corte costituzionale che “si è pronunciata più volte contro regole che predeterminano ‘quote’ (ovvero seggi) a favore di un genere”.

L’unico modo, secondo la consigliera di parità della Regione Sardegna Laura Moro (che ha scritto in proposito una lettera-intervento a l’ Unione Sarda), è che i consiglieri che hanno sostenuto la doppia preferenza non votino la legge elettorale. In questo modo essa sarà approvata con la sola maggioranza assoluta e a quel punto, entro i tre mesi successivi alla pubblicazione della legge, potrà essere chiesto il referendum. Potranno farlo un quinto dei consiglieri regionali (cioè sedici) o anche un cinquantesimo degli elettori (30mila).

Non basta. La Moro chiede ai consiglieri che si sono dichiarati favorevoli alla doppia preferenza di sottoscrivere “un documento, possibilmente predisposto unitariamente dalle donne, con il quale richiedere al Governo di impugnare la legge elettorale di fronte alla Corte costituzionale”. Questo perché “il riequilibrio di genere è ormai un principio costituzionale e ad esso debbono rispondere le regole che strutturano organizzativamente la rappresentanza politica a livello regionale”.

La consigliera di parità ricorda infine come il sistema della “doppia preferenza” di genere abbia funzionato bene in Campania, la sola regione dov’è stata sperimentata, dove si è passati da due e sedici consigliere.

“L’inserimento della doppia preferenza nella legge elettorale per il Consiglio regionale – conclude Laura Moro – è ancora possibile. La prima condizione, insieme all’impegno e alla determinazione di tutti, è che nei consiglieri regionali e nei parlamentari vi sia una coerenza, non ipocrita, fra le dichiarazioni e i comportamenti conseguenti, dimostrando nei fatti la volontà di rispettare i princìpi ed i valori della Costituzione e del nostro Statuto speciale”.

Sulla questione sabato si è aperta una dura polemica all’interno del Partito democratico. L’europarlamentare Francesca Barracciu ha accusato Renato Soru – che intervenendo in consiglio aveva criticato il sistema della doppia preferenza – di aver nei fatti affossato la riforma. Salvo poi presentare un emendamento di dubbia costituzionalità per garantire alle donne una sorta di “riserva indiana”.

 

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