Scattano a mezzanotte le restrizioni da zona arancione. Alle 13,26 il ministero della Salute, Roberto Speranza, ha firmato l’ordinanza che declassa la Sardegna. L’Isola finisce nella nuova fascia insieme a Lombardia, Abruzzo, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Veneto, Piemonte, Puglia,Umbria e Valle d’Aosta. Al momento in Italia non ci sono zone bianche. Sono invece gialle Campania, Basilicata, Molise e Provincia autonoma di Trento, Toscana. Rosse Bolzano e la Sicilia.
Lo spostamento della Sardegna in zona arancione è stato annunciato ieri, poco prima delle 24, dallo stesso Ministero. I motivi che hanno spinto l’Isola nel nuovo gruppo sono diversi. Intanto va registrato l’aumento dei focolai, soprattutto nelle Rsa. Poi è aumentata l’occupazione dei posti letto nelle Terapie intensive: l’Isola è al 31 per cento, un punto sopra la soglia massima consentita. Ma dal Report del Ministero emerge anche un elemento omesso sia dall’assessore alla Sanità, Mario Nieddu, sia dal presidente della Regione, Christian Solinas: si tratta del “forte ritardo” nella trasmissione dei numeri sui contagi, come raccontato da Sardinia Post in questo approfondimento.
Nieddu si è limitato a parlare di Rsa e Terapie intensive (leggi qui); Solinas ha annunciato battaglia, gridando al “paradosso (leggi qui)”. Ma nessuno ha invece fatto il mea culpa su quel rilievo mosso dall’Istituto superiore di sanità e contenuto in una nota a piè di pagina, a corredo di un dato evidenziato in rosso perché considerato “inattendibile” dall’Iss. Il quale elabora i report settimanali per conto del Ministero. (al. car.)