Isola arancione, è polemica politica. Solinas: “Un paradosso, ci tuteleremo”

“Abbiamo già manifestato ieri le nostre perplessità al ministro, speriamo in una rettifica oggi di questa decisione, altrimenti tuteleremo le ragioni della Sardegna in altre sedi”. Così il governatore della Sardegna, Christian Solinas, sull’inserimento dell’Isola in zona arancione. “È un paradosso, siamo qui a inaugurare un nuovo reparto di terapia intensiva con 30 posti – dice Solinas a Sassari, al taglio del nastro del nuovo reparto di Terapia intensiva dell’Aou – e altri 14 ce ne saranno disponibili tra qualche giorno al Binaghi. Questo mentre il ministero ha preso una decisione per superamento percentuale dei ricoveri”. A sostegno delle dichiarazioni del presidente Solinas ci sono anche le parole dell’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, che ribadisce: “È una decisione che non ci aspettavamo, tutto questo è davvero poco comprensibile”.

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Intanto ci sono dubbi e polemiche sul piano politico. Il capogruppo dei Progressisti in Consiglio regionale, Francesco Agus, per esempio, fa notare che “a fine novembre le terapie intensive erano al collasso: stando ai dati reali, i pazienti Covid sono arrivati ad occupare il 55 per cento dei posti disponibili in rianimazione”. Eppure, “in quel periodo l’Isola, non ho mai capito sulla base di quali dati e parametri, era classificata stabilmente in area gialla. Oggi invece, con un offerta ospedaliera più adeguata a rispondere all’emergenza e con dati sempre da livello di allerta ma estremamente meno preoccupanti di quelli visti in passato, siamo per la prima volta soggetti a restrizioni più severe”.

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L’esponente dell’opposizione sottolinea anche che “le restrizioni sarebbero in gran parte a danno delle attività che durante le feste, quindi nel periodo in cui si è verificato il peggioramento dei dati, erano obbligate alla chiusura. Il rischio concreto evidente è quello di attuare misure senza alcun effetto positivo sull’andamento del contagio”. Da qui la richiesta di chiarimenti alla Regione sui dati trasmessi alla cabina di regia nazionale. Protesta anche Fratelli d’Italia, per voce del deputato Salvatore Deidda: “La Regione Sardegna, con un solo giorno di preavviso per effetto dell’ordinanza dello stesso ministro, diventa zona arancione. Fratelli d’Italia andrà fino in fondo per avere la massima trasparenza”. Inoltre, prosegue il parlamentare, “mancano i decreti attuativi ai precedenti provvedimenti economici, quindi i soldi non possono essere erogati e tarda il nuovo decreto senza più gli odiosi codici Ateco. Il ministro Boccia – conclude l’esponente di FdI – non garantisce la giusta collaborazione con le Regioni”. Amarezza da parte di chi sarà maggiormente danneggiato dall’ingresso in zona arancione: “Siamo delusi, rispettiamo le regole ma è incomprensibile – scrivono su Facebook baristi e ristoratori sardi – ci chiediamo se sia possibile, dopo aver acquistato giovedì le merci, comunicare il sabato alle 12 la chiusura da domenica”.

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