Insar, stop alla messa in liquidazione: arriva il dietrofront della Giunta Solinas

È stata avviata la procedura di revoca della messa in liquidazione della Insar, Società iniziative Sardegna Spa. La Regione attua così il processo di ripristino in bonis delle attività ordinarie che hanno l’obiettivo di promozione e sviluppo di progetti a sostegno dell’occupazione. Lo ha deciso la Giunta regionale, su proposta dell’assessora regionale al Lavoro, Alessandra Zedda, approvando la delibera che determina il passaggio delle quote di minoranza, pari al 44,61%, detenute da Anpal (Agenzia nazionale politiche attive del lavoro), attraverso la procedura di “scissione parziale non proporzionale asimmetrica” al termine della quale la In.Sar risulterà totalmente in capo alla Regione. L’assessora ha infatti evidenziato che nei primi mesi di legislatura, l’Esecutivo sardo ha dovuto necessariamente attivare lo scioglimento anticipato della società e la sua messa in liquidazione, al fine di una valutazione dei pregressi bilanci e della organizzazione già esistente e che, in diverse assemblee, il socio di minoranza ha rappresentato la volontà di uscire dalla stessa chiedendo alla Regione di diventare socio unico.

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“L’aggravarsi degli effetti della pandemia sul versante del sistema economico e il conseguente impatto sull’occupazione, hanno fatto emergere la necessità per la Regione di dotarsi, anche rafforzandone la mission, di una organizzazione strutturata, in grado di fornire all’assessorato competente in materia di lavoro un adeguato supporto tecnico operativo, quanto mai necessario in vista della complessiva ripresa produttiva del sistema economico – spiega Alessandra Zedda. – La nuova condizione giuridica obbligatoriamente impone un’ampia riorganizzazione aziendale, a partire dal sistema contrattuale attualmente in godimento dal personale in carico, ancora condizionato dalla normativa di prima costituzione della società”. Alla luce degli aspetti rappresentati poi precisa che “sarà istituito un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali di rappresentanza dei lavoratori per un verso, mentre per gli aspetti relativi alla riacquisita strategicità della società con le organizzazioni sindacali confederali regionali”. L’esponente della Giuna Solinas aggiunge: “Da qui l’urgenza di ridare piena operatività alla In.Sar, in considerazione della specifica situazione del mercato del lavoro e nella prospettiva delle gestione delle numerose crisi aziendali già acclarate o latenti, attraverso azioni di contrasto che dovranno essere implementate rispetto alle gravi difficoltà con le quali il mercato del lavoro regionale dovrà confrontarsi”.

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