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Il centrosinistra si organizza per le Regionali del 2024. Primo vertice per dieci sigle

Dieci sigle nella stessa sala per tentare di costruire lo schieramento che nel 2024 si candiderà alle Regionali in Sardegna contro il centrodestra. “Fare squadra per creare una grande coalizione”, l’obiettivo dell’incontro secondo Paolo Maninchedda (Nazione sarda Giustizia e libertà) che ha coordinato gli interventi per oltre tre ore. Ha aperto l’ex sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, (Progressisti) che con Maninchedda e Antonello Cabras ha lavorato per rendere possibile un confronto a più voci.

Oltre a Progressisti e Nazione Sarda Giustizia e libertà c’erano il Pd quasi al completo, il MoVimento Cinquestelle con tutti i consiglieri e il senatore Ettore Licheri, LeU con Eugenio Lai, Italia Viva, i Socialisti, Azione e Centro democratico. In sala anche Mario Puddu, ex sindaco di Assemini del M5s. “Tante sigle in una sala quando fuori ci sono 40 gradi mi pare positivo – ha esordito Zedda -. Questo è un momento di confronto sincero e aperto anche per eliminare, passo dopo passo, diffidenze e differenze, e per fare un lavoro utile sui temi”. Secondo Licheri, “dobbiamo tutti lavorare per trasmettere entusiasmo, penso al 50 per cento di chi non è andato a votare l’ultima volta”.

Il dem Silvio Lai ha sottolineato che “vincere alle prossime regionali non è cosa scontata, anche perché la partecipazione sarà bassa e pagheremo l’effetto della clientela del governo regionale in corso”. Per l’ex consigliere del Pd, Franco Sabatini, “il centrosinistra deve recuperare la capacità di dialogare con i diversi mondi dell’agricoltura, dell’associazionismo e della sanità, inoltre se non ci diamo una prospettiva che duri più di una legislatura questa Sardegna non riusciremo a cambiarla”. “Bisogna puntare su un programma chiaro”, secondo il sindaco di Quartu, Graziano Milia. E poi, “bisogna affermare il principio che sulle grandi riforme ci deve essere un dialogo tra tutti perché si fanno con i compromessi”. Oggi, ha detto il segretario regionale del Pd, Emanuele Cani, “abbiamo fatto un grande passo in avanti che non era scontato”.

In chiusura, ha preso la parola l’ex parlamentare Antonello Cabras: “Non possiamo discutere del bene della Sardegna prescindendo da ciò che accade in altre realtà, altrimenti rischiamo di seguire obiettivi irrealizzabili”. Ciò che non bisogna fare “è dire in campagna elettorale che tutto quello che non funziona è responsabilità di Solinas, gli elettori non vogliono sentire messaggi di questo tipo, se invece parlassimo di trasporti e cose concrete, forse un qualche interesse riusciremmo a destarlo”

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