Campus e Pitea, gli ex pidiellini per Pigliaru

Nanni Campus e Antonio Pitea, eletti nel 2009 col Pdl di Cappellacci, scaricano definitivamente il governatore e annunciano il loro voto per Pigliaru.

Arrivano due endorsement pesanti per Francesco Pigliaru: i consiglieri regionali Antonio Pitea e Nanni Campus, eletti nel 2009 col Pdl di Ugo Cappellacci, scaricano il governatore per votare l’economista di Sassari. Adesso c’è anche l’ufficialità.

Dunque, due sherpa del voto moderato, due colonne del centrodestra in Consiglio regionale (ma entrambi hanno scelto di non ricandidarsi), si spostano su Pigliaru, quando mancano undici giorni alle elezioni del 16 febbraio. Pitea e Campus si aggiungono così a Claudia Lombardo, la presidente dell’Aula che, a differenza degli altri due onorevoli, resta una berlusconiana di ferro, ma pure lei ha deciso di togliere l’appoggio a Cappellacci, sebbene non abbia mai esplicitamente dichiarato verso chi dirotterà i propri voti.

Pitea e Campus, invece, rompono gli indugi. “Come presidente – dice il primo – voto Pigliaru”. Così Campus: “Dopo 44 anni la mia preferenza andrà al centrosinistra”. Di certo, che i due consiglieri regionali fossero in rotta di collisione col governatore uscente, non è una novità. Pitea, il questore-prefetto prestato alla politica, a giugno 2012 lasciò addirittura il Pdl per entrare nell’Udc, proprio in aperta polemica con Cappellacci. Ma se il partito di Oppi resta un fedele alleato del presidente uscente anche in questa tornata elettorale alle porte, l’ex funzionario governativo sceglie Pigliaru, pur restando nel perimetro del centrodestra. Pitea da due anni, e praticamente ogni giorno, contesta Cappellacci sulla propria pagina Facebook. E la mancata trasparenza è il concetto più ricorrente nei post dell’ex pidiellino.

Campus, medico-professore di chirurgia estetica all’Università di Sassari, senatore dal ’94 al 2000, anno in cui lasciò Palazzo Madama per candidarsi a sindaco (stravinse quelle elezioni), è un pioniere della contestazione politica a Cappellacci: nei primi tre anni di legislatura ha fatto da ribelle dentro il Pdl. Poi ha preso definitivamente le distanze fondando il gruppo “Sardegna è già domani”, insieme alla Lombardo e a Mario Diana. Adesso Campus non ha tessere di partito, ma “sono e resto un uomo di destra”.

Quanto a Pigliaru, Campus spiega: “Voto Francesco, perché è l’unica alternativa serie e credibile al quinquennio di Cappellacci, fatto solo di promesse non mantenute. Il presidente uscente ha governato col solo obiettivo di ricandidarsi, tanto che ha puntato tutte le risorse su Cagliari, il serbatoio elettorale della Sardegna”. E ancora: “Certamente mi fa piacere che Francesco sia sassarese come me, ma di lui apprezzo più di tutto il rigore morale e l’altissimo spessore professionale. Non va dimenticato che Francesco, per coerenza, ha saputo anche rinunciare a una poltrona, quella di assessore alla Programmazione”.

Campus contesta a Cappellacci anche “la battaglia per la Zona Franca e quella per l’indipendenza: miti e leggende della meno preparata cultura sardista. Io a Ugo lo dissi in Aula di presentarci un documento programmatico-finanziario sulla defiscalizzazione, per poterne misurare punti di forza e svantaggi. Non l’ha mai fatto. Cappellacci ha preferito promettere anziché governare”.

Alessandra Carta

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