Giunta Todde, il Pd punta su quattro assessori. Avviate le trattative, ma si aspetta la proclamazione degli eletti

La proclamazione degli eletti sarà a breve, forse all’inizio della settimana prossima. Fino a quel momento Alessandra Todde – neo-presidente della Regione in pectore – condurrà degli incontri bilaterali con le liste della coalizione per trovare una quadra sulla Giunta, tra desiderata dei partiti e la necessità – più volte esplicitata – di avere un esecutivo di discontinuità, dove sia garantita la parità di genere e con curriculum all’altezza delle sfide che la Sardegna deve affrontare nei prossimi cinque anni. Ma facendo i conti – necessariamente – coi numeri: la formuletta aritmetica parla di un assessore ogni tre eletti, e quindi gli incastri saranno più precisi una volta che la Corte d’Appello assegnerà i seggi definitivi. In particolare la questione è legata al peso del Pd, primo partito della coalizione e primo in Sardegna: se alla fine dovesse avere 12 consiglieri ai Dem spetterebbero 4 assessori.

Ma il problema sono gli incastri, appunto. L’idea è quella di tenere in considerazione tutto: non solo assessorati e presidenza del Consiglio regionale ma anche i candidati alle Comunali di Cagliari, Sassari e di tutti gli altri centri in cui si andrà al voto. Il Pd potrebbe avere anche la vicepresidenza della Giunta – uno dei papabili è Giuseppe Meloni, presidente del partito e secondo consigliere più votato in tutta la Sardegna – e guarda con interesse anche alla presidenza del Consiglio, per cui si era fatto il nome dello stesso Meloni e pure del segretario Piero Comandini. Ma gli equilibri, secondo la neo-governatrice e il suo staff, devono tenere in considerazione anche i candidati sindaci. Il Pd potrebbe esprimere una sua candidatura a Sassari ed è sicuramente in gioco per Cagliari, anche se è possibile che alla fine si trovi un accordo sul nome di Massimo Zedda dei Progressisti

Ma trovare una quadra non è semplice. Tutti i partiti chiedono presenza nell’esecutivo ma la matematica non può piegarsi alle logiche politiche e – stando alla formula del 3×1 – non tutti potrebbero trovare posto. Todde vorrebbe esprimere anche degli assessori in quota sua, forte dei 40mila voti in più delle liste presi alle Regionali. La lista Uniti per Alessandra Todde – che ha già deciso di darsi una struttura politica, con i suoi tre consiglieri regionali – punta a un assessore. E poi c’è naturalmente M5s, che deve fare i conti anche con la necessità di dare un riconoscimento alla sua consigliera più votata, Desirè Manca: che punta a un assessorato o alla presidenza del Consiglio regionale. Quindi: due caselle in quota governatrice, due M5s e una Uniti per Alessandra Todde, sono 4 su 12 e i conti non tornano. Infine ci sono Orizzonte Comune, Progressisti, Sinistra Futura: i primi esprimono 4 consiglieri, i secondi tre. Todde ha chiesto ai partiti di fare sintesi al loro interno e poi sarà lei a valutare le figure proposte.

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