Fondi Ue, la ricetta di Paci funziona: la Sardegna riesce a spendere di più

La Sardegna migliora le performance sui fondi europei grazie “a un nuovo programma di rafforzamento amministrativo (Pra) adottato in estate dalla Giunta regionale e inviato alla Commissione europea nel luglio scorso”. Fra le novità contenute nel documento c’è il coordinamento delle diverse autorità di gestione dei tre Fondi europei, Fesr (infrastrutture), Fse (sociale) e Fears (agricoltura). Attuata anche “una maggiore responsabilità dei dirigenti, con le premialità che verranno assegnate solo al raggiungimento degli obiettivi”. Lo ha annunciato l’assessore regionale della Programmazione, Raffaele Paci, durante l’incontro a Cagliari fra l’autorità di Audit (sportelli di ascolto), la Commissione Europea e l’Ispettorato generale per i rapporti con l’Ua (Igrue).

“Vogliamo essere attenti alla spesa dei fondi ma anche alle procedure del processo che rende problematica l’efficienza della spesa stessa – ha spiegato l’esponente della Giunta -. Abbiamo appena trascorso due intense giornate a Bruxelles e anche questi aspetti sono stati affrontati: il tema è quello della qualità istituzionale che a nostro avviso è uno dei temi fondamentali e uno dei fattori di sottosviluppo delle regioni meridionali”. Secondo Paci, “sino ad oggi ogni piano tendeva ad andare per conto suo mentre da ora in poi ci sarà un coordinamento tra le autorità di gestione con una visione di programmazione unitaria che è nostra intenzione rafforzare. Ulteriore spinta ci sarà con la responsabilità dei dirigenti – ha aggiunto -. Se siamo indietro i dirigenti devono essere responsabili. Non possiamo rifare gli errori che abbiamo compiuto nella programmazione 2007-2013. Siamo in ritardo e dobbiamo spendere 450 milioni di euro entro la fine del 2015“. Paci ha anche precisato che rispetto a queste risorse “le criticità sono emerse su 45 milioni”.

Dall’incontro è anche emerso che istruzione, innovazione tecnologica e infrastrutture sono le linee di intervento predisposte dalla Giunta regionale per la programmazione 2014-2020 dei fondi europei. “Con le nuove risorse – ha detto il presidente della Regione, Francesco Pigliaru a margine dell’incontro – dobbiamo evitare gli errori del passato e non separare i progetti in mille rivoli. L’obiettivo è quello di presentare progetti integrati che possano rendere efficace e produttiva la spesa delle risorse comunitarie. Ad esempio quando si fanno interventi sull’istruzione con il Fondo sociale europeo (Fse) è anche importante portare la banda larga nelle scuole, investendo i fondi strutturali (Fesr)”.

Per il nuovo ciclo di programmazione la Regione Sardegna ha a disposizione 5,128 miliardi di euro, dei quali quasi 930 milioni nel Fesr (infrastrutture), 445 del Fse (fondo sociale), oltre 1,2 miliardi del Fears (agricoltura), 500 milioni del Pon nazionale (Piano operativo) e 2 miliardi di fondi infrastrutturali Fsc.

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