Finanziaria, emendamenti bocciati. Contributi a pioggia: sale il conto

Tutto come previsto: sulla Finanziaria 2015 è scontro tra schieramenti. Intanto sale il conto dei contributi a pioggia contenuti nella manovra.

La maggioranza di centrosinistra blinda la Finanziaria 2015 e boccia tutti gli emendamentiun centinaio sugli 853 totali – presentati dall’opposizione ai primi tre articoli della manovra. Questione di numeri: in Aula, per la coalizione di governo c’erano 33 consiglieri (su 36) contro i 22 (su 24) della minoranza. All’esame “le disposizioni in materia di programmazione unitaria e finanziaria”. Intanto si avvicina a 5 milioni il conto dei contributi a pioggia inseriti nel bilancio regionale, soldi su cui la scorsa settimana avevano aperto il caso le associazioni degli enti locali. Cioè Anci, Cal e Aiccre, coi rispettivi presidenti Pier Sandro Scano, Giuseppe Casti e Tore Sanna.

Dunque, l’esame della manovra 2015, la prima del centrosinistra, è cominciato tra le polemiche. E questo era ampiamente previsto. Piatto forte: l’Irap, la tassa sulle attività produttive che il centrodestra, con la precedente Finanziaria, aveva tagliato del 70 per cento dopo un accordo bipartisan. La linea dell’attuale maggioranza è stata invece una riduzione del 25 sine die, prevista all’articolo 3. Si aggiunga, però, che per le nuove imprese l’imposta è azzerata fino al 2020. Non solo: “Con un’aliquota al 2,93, la Regione ha previsto l’Irap più bassa d’Italia“, hanno ripetuto l’assessore alla Programmazione, Raffaele Paci, e tutti i consiglieri intervenuti. Va anche sottolineato che l’imposta diminuisce di un ulteriore 25-30 per cento, secondo le disposizioni contenute nella Legge nazionale di stabilità.

Quanto ai contributi a pioggia, nei giorni scorsi Scanu, Casti e Sanna avevano parlato di “interventi spezzatino” che sembravano valere 1 milione e 85mila euro. E si andava dalle case di riposo al contributo per celebrare il ritrovamento delle reliquie di Sant’Antioco martire glorioso. Ma adesso è spuntato il riconteggio, pari a 4 milioni e 858mila euro.

Nell’elenco va aggiunto un milione per “interventi a favore del comparto ippico“. L’articolo è il 12 ter. I soldi arrivano “nelle more dell’approvazione di una legge organica per la riorganizzazione” del settore. Salvo correzioni, la stessa cifra è stata garantita per tre anni, fino al 2017. L’articolo in questione è contenuto nel Capo III della manovra. Il primo sponsor sarebbe  stato Efisio Arbau, consigliere de La Base.

Ecco poi 600mila euro per la Caritas Sardegna, “ripartita nella misura di 60mila euro a favore di ciascuno dei 10 centri diocesani” che si contano nell’Isola, si legge all’articolo 21 (“Disposizioni in materia di sanità pubblica e politiche sociali”).

Per le miniere di Buggerru, nel Sulcis, arrivano 293mila euro. Li prenderà il Comune “come compensazione delle spese non coperte dal co-finanziamento sul Por 2000-2006”. Va ricordato che si stanno già programmando le risorse 2014-2020. Nel mezzo ci sono state quelle 2007-2014. Il Capo della finanziaria è il IV. L’articolo è il numero 22, comma 6 (“Disposizioni in materia di enti locali”).

Ancora: per “l’associazione nazionale perseguitati politici antifascisti” ci sono 20mila euro. È il Capo VII della manovra. L’articolo è il 28, comma 3 su “Autorizzazioni di spesa”. Al comma 7, ci sono 5000mila euro “a favore di organismi di spettacolo per la realizzazione di circuiti regionali multidisciplinari“. Il comma 9 è ancora un finanziamento per il Sulcis, territorio “benedetto” da questa manovra, come già era emerso una settimana fa: in questo caso sono in ballo i 360mila euro per l’Ausi di Iglesias, associazione che promuove le attività universitarie del territorio. Si tratta di “un contributo integrativo per lo svolgimento delle proprie attività istituzionali”.

Infine un milione di euro è per sa limba. L’articolo è ancora il 28, comma 26. Si legge “Per l’insegnamento e l’utilizzo veicolare della lingua sarda in orario curriculare nelle scuole di ogni ordine e grado”. Su questo sono stati fermi i partiti sovranisti della maggioranza che, viene fuori adesso, avevano minacciato di non votare la manovra se non fosse stato concesso il finanziamento.

Le altre voci che hanno salire a 4 milioni e 858mila euro il conto dei contributi a pioggia sono note: 30mila euro per la materna di Gonnesa “Maria Teresa Maggiori”. All’Auser di Iglesias – ovvero l’Autogestione servizi solidarietà gestita dal sindaco dei pensionati Spi-Cgil – dovrebbero andare 100mila euro. Sempre a Iglesias, 250mila euro soonn stanziati per la casa di riposo “Regina Margherita”, mentre l’ospizio di Sassari “Divina provvidenza” ne dovrebbe avere 300mila.

A Sinnai atterreranno 50mila euro, destinati alla Polisolidale, una fondazione che gravita intorno alle Acli, le quali hanno ricevuto per la ricerca anche altri 80mila euro dirottati sull’Istituto Iares. Tra gli esponenti dell’Assemblea regionale, in quota maggioranza, il più vicino alle associazioni cattoliche è Walter Piscedda, sindaco di Elmas. Questo proprio quando sembrava che i soldi fossero stati concessi sulla spinta dei due consiglieri residenti nel Comune, Paolo Zedda (RossoMori) e Cesare Moriconi (Pd).

La lista continua così: 50mila euro per le celebrazioni di Sant’Antioco martire glorioso; 80mila per la biblioteca di Ussana “Joyce Lussu”; 20mila alla cooperativa Tarantola di Cagliari per “il funzionamento del Centro interdocumentale e studi delle donne”; 25mila per l’associazione Argonauti che organizza la rassegna cinematografica di Tavolara; 100mila al museo villaggio minerario di Rosas, a Narcao“, ancora in provincia di Carbonia-Iglesias.

Domani nuova seduta: si comincia alle 10. Sarà il secondo giorno di una maratona che, salvo accordi tra maggioranza e opposizione sul ritiro degli emendamenti, non si dovrebbe concludere prima di venerdì, nella migliore delle ipotesi. Altrimenti si slitta alla prossima settimana.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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