Approda in consiglio regionale, con una interrogazione presentata da FdI-An, la polemica lanciata poco tempo fa dai sindacati sulle locazioni degli uffici regionali. In una lunga nota, i rappresentanti dei lavoratori avevano fortemente criticato l’idea della giunta Pigliaru di abbandonare l’attuale sede dell’assessorato al Lavoro, in via XVIII Febbraio a Cagliari, per spostare gli uffici in via San Simone, nella palazzina di proprietà dell’ImmobiliarEuropea dell’imprenditore-editore Sergio Zuncheddu. Costo annuo della locazione (tutto compreso): 980mila euro. Ovvero 2.700 euro al giorno. Che la Regione paga anche se da quasi tre anni, i locali sono desolatamente vuoti dopo che vari uffici – da ultimo il Genio civile – hanno trovato nuove sedi. Eppure, “anziché spendere tra i 500mila e i 2 milioni di euro per rimettere completamente a nuovo l’attuale assessorato – scrissero i sindacati – l’esecutivo preferisce pagare l’affitto a un privato. Una scelta incomprensibile”.
Ora sulla vicenda i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia-An, Paolo Truzzu e Gianni Lampis, hanno presentato una interrogazione (leggi) al presidente Pigliaru e agli assessore Cristiano Erriu (Enti locali e finanze) e Gianmario Demuro (Affari generali). Fino a ipotizzare un intervento della Corte dei conti.
“Ristrutturare il palazzo di via XXVIII Febbraio – ricorda Truzzu – costerebbe circa 2 milioni di euro. Costruire, come si è deciso, un nuovo immobile negli ex alloggi militari di viale Trieste, vicino all’ex caserma della Municipale avrebbe un costo stimato compreso tra i 40 e i 53 milioni di euro, per lavori che dureranno sino a 8 anni. Periodo durante il quale la Regione ha scelto di trovare una sistemazione agli uffici del Lavoro in una struttura di proprietà di un privato a cui pagare l’affitto. Non sembra strategicamente ed economicamente la scelta migliore”.
E se la “soluzione temporanea di smembrane l’assessorato al Lavoro tra via San Simone, a Santa Gilla, e viale Trieste, nei locali ex Sardegna Promozione, non sembra logica per la funzionalità degli uffici, né comoda per l’utenza che dovrà raggiungere una zona scarsamente servita dai mezzi pubblici”, si legge in una nota di FdI-An, c’è anche l’aspetto economico e amministrativo ad alimentare i dubbi di Truzu e Lampis.
“Sarebbe utile conoscere il parere in merito della Corte dei Conti. Anzi, sarebbe d’obbligo, visto che per legge (art. 7, comma 8, della legge n. 131/2003), si deve richiedere un parere alla magistratura contabile sull’economicità e rispetto delle norme di finanza pubblica per l’intera operazione di dismissione dell’edificio di via XXVIII Febbraio, contemporanea locazione di un immobile da privati, e un lunga e onerosa operazione di acquisizione di un area in cui edificare un nuovo stabile”, spiega Lampis.
“Come denunciato in più di un’occasione compiere i lavori di messa a norma dell’attuale edificio che ospita l’assessorato regionale al Lavoro comporterebbe un onere di spesa nettamente inferiore, con calcoli effettuati dagli stessi funzionari regionali, rispetto a quanto si spenderebbe con affitto e nuove acquisizioni e costruzione di nuovi stabili in altre aree”, concludono. “Chiediamo pertanto che quanto prima Pigliaru e l’assessore degli Affari generali, Erriu, rispondano di queste scelte poco oculate. Prima che siano chiamati a risponderne davanti ai cittadini sardi e alla magistratura contabile”.
P. S.
