“Anziché ristrutturare, la Regione dà 10 milioni d’affitto a Zuncheddu”

Meglio spendere due milioni di euro per ristrutturare alla perfezione un immobile di proprietà della Regione, oppure mettere a bilancio dieci milioni per pagare l’affitto alla ImmobilarEuropea di Sergio Zuncheddu? La domanda – eufemisticamente retorica – se la sono posta i sindacati, interrogandosi sulle ultime decisioni assunte dalla giunta regionale in materia di immobili: trasferire gli uffici dell’assessorato al Lavoro, ora in via XXVIII Febbraio, nei locali che la Regione ha in affitto da Zuncheddu, in via San Simone. Gli stessi che, da quasi tre anni, sono desolatamente vuoti dopo che vari uffici – da ultimo il Genio civile – hanno trovato nuove sedi. Nonostante questo, dalle casse pubbliche continuano a trasmigrare 747mila euro l’anno, ai quali si aggiungono 164mila euro per l’Iva e 68mila per gli oneri condominiali. Totale: 980mila euro annui, 81.600 euro al mese, 2.700 euro al giorno. Una situazione paradossale, che aveva scatenato parecchie polemiche. E infatti l’esecutivo aveva annunciato una revisione totale delle locazioni.

“Oggi si assiste all’esatto contrario – fanno notare i sindacati -. Anziché rescindere il contratto con Zuncheddu con un semplice preavviso di sei mesi e tirare a lucido il palazzo di via XXVIII Febbraio spendendo al massimo due milioni, la giunta ha deciso di prorogare la locazione sine die. Di certo, per non meno di dieci anni. Tanto serve, ad essere ottimisti, per la realizzazione di un nuovo megaimmobile in viale Trieste che secondo l’esecutivo dovrebbe ospitare gli assessorati al Lavoro e all’Agricoltura. Quando sarà pronto. Nel frattempo, si continuerebbe a corrispondere gli affitti all’ImmobiliarEuropea: dieci anni, dieci milioni”.

Secondo le sigle sindacali, i tempi di costruzione del nuovo immobile – costo stimato: 48 milioni – non sarebbero come detto inferiori ai dieci anni, ma solo qualora non si verificassero intoppi di sorta. “Possibile? Probabilmente no. Anche perché quell’area (l’ex caserma Trieste, ndr) oggi non è nemmeno nella disponibilità della Regione: ce l’ha ancora il demanio. Si dovrebbe poi firmare un protocollo col Comune di Cagliari, attendere il placet di Soprintendenza e Ferrovie, visto che l’area confina con la via ferrata, poi sperare che la Sfirs attragga capitali privati, quindi bandire la gara e infine realizzare l’opera”.

Fino ad allora “i dipendenti dell’assessorato dovrebbero lavorare in via San Simone, vale a dire in una zona peraltro disagevole, non servita dai mezzi pubblici e in locali inadatti”. Inoltre, secondo fonti attendibili, l’assessorato sarebbe smembrato: parte dei dipendenti andrebbe nei locali di Zuncheddu, ma sarebbero occupati anche alcuni uffici in viale Trieste, nei locali della defunta agenzia Sardegna promozione.

“Ma che senso ha?”, si chiedono Antonio Cois (Cgil), Gianpaolo Spanu (Uil), Luciano Melis (Sadirs) e Antonello Troffa (Fedro). Secondo i sindacati, la scelta della giunta è “molto discutibile, sia dal punto di vista della operatività, sia dal punto dei vista dei costi e dello sperpero di denaro pubblico”.

C’è però un problema: come più volte segnalato dalla Asl, l’immobile che ora ospita l’assessorato al Lavoro, in via XXVIII Febbraio, ha bisogno di interventi manutentivi di una certa entità. Lo ricordano in una nota gli stessi sindacati: lavori all’impianto elettrico, sostituzione degli infissi esterni, ripristino facciata, manutenzione degli ascensori, rifacimento dell’impianto fognario acque nere, interventi per la Certificazione prevenzione incendi. Quanto costerebbe rimettere a nuovo – e in sicurezza – l’edificio? Come detto, “circa due milioni di euro. La stima non è nostra, ma dei funazionari dell’assessorato regionale ai Lavori pubblici che hanno firmato lo studio di fattibilità consegnato all’esecutivo”, scrivono i rappresentanti dei lavoratori.

“Non riusciamo quindi a capire quale sia per la Regione la convenienza di mantenere la locazione passiva dei locali di via San Simone, presumibilmente per parecchi anni, continuando a sostenere spese di svariati milioni di euro anziché mettere semplicemente a norma, con poca spesa, l’edificio di proprietà di via XXVIII Febbraio, in attesa ovviamente della costruzione del nuovo edificio di viale Trieste”.

Pablo Sole

sole@sardiniapost.it

 

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