Europee nell’Isola, trionfo del Pd. E del non-voto

Pigliaru sulla sua pagina Facebook: questo successo consentirà a Renzi di far escludere dal patto di stabilità gli investimenti di cui abbiamo bisogno.

Matteo Renzi trascina il Pd verso la vittoria anche in Sardegna, dove il Partito democratico raccoglie il 38,74 per cento(218.703 preferenze), un risultato storico pure nell’Isola, sebbene il muro del 40 per cento non sia stato sfondato. Ma in netta controtendenza rispetto al valore nazionale, in Sardegna tiene il Movimento Cinque Stelle che chiude al 30,51 per cento (172.216) contro il 21,1 di media nazionale. Forza Italia è il terzo partito al 16,41 (92.670). Segue la lista Tsipras che supera lo sbarramento del 4 per cento arrivando fino 4,11 (23.426). Tutti gli restano sotto la soglia minima per entrare nella ripartizione dei seggi: Fratelli d’Italia 3,51 per cento (19.687 preferenze); Nuovo Centro Destra 2,63 (14.886); Lega Nord 1,39 (7.892); Idv 1,25 (7.094); Scelta Europea o,85 (4.810); Verdi Europei-Green Italia 0,42 per cento (2.383); Io Cambio-Maie 0,12 (682).

Questa la scelta degli elettori sardi. O, meglio, di quel 42 per cento (590.281 persone su 1.405.116 aventi diritto al voto) che si è presentato alle urne. Un dato, quello dei votanti, in linea con quello del 2009, ma molto lontano dal 57 per cento per cento nazionale. Un dato che colloca la Sardegna all’ultimo posto nella classifica nazionale dell’affluenza alle une. Le schede bianche sono state 8.926 (1,51 per cento), le nulle 16.876 (2,85 per cento). 

Mentre si attendono i risultati dei singoli candidati anche per vedere se una volta tanto l’Isola – schiacciata nella circoscrizione insulare – riuscirà a eleggere da subito un suo rappresentante, un primo dato è certo: il Pd vince. E la giunta Pigliaru, così come il governo Renzi, si rafforza. Rispetto alle Regionali il balzo in avanti dei democratici sardi è ancora più consistente: più 16 per cento. Contemporaneamente il M5S, ottiene un risultato superiore a quello, deludente, ottenuto a livello nazionale.

Tra i primi commenti, c’è stato proprio quello del governatore Francesco Pigliaru che su Facebook ha scritto: “Con lo splendido risultato del Pd che si annuncia, e con il successo di molti movimenti anti euro in giro per l’Europa, Matteo Renzi riuscirà finalmente a far ragionare i tedeschi e a togliere gli investimenti di cui abbiamo urgente bisogno dal calcolo del patto di stabilità. O così spero, per il bene di tutti”.

Si attende ora il risultato finale dello spoglio per quanto riguarda le preferenze. La ripartizione degli otto seggi nella circoscrizione Sicilia-Sardegna dovrebbe dare al Pd 4 o 5 deputati, 2 o 3 al Movimento 5 Stelle e uno a Forza Italia. Renato Soru – che nell’Isola è stato indicato da circa il 70 per cento degli elettori del Pd – dovrebbe farcela. Se in Sicilia ha avuto qualcosa in più di diecimila preferenze.

Quanto ai risultati per provincia, il Pd sfonda nel Nuorese col 45,12 per cento che in Sardegna è il miglior risultato assoluto per il Partito democratico. Muro del 40 per cento superato anche nel Medio Campidano (43,31 per cento) e nel Sassarese (41,17). Nella Provincia di Cagliari il Pd raccoglie il peggior risultato di tutta l’Isola col 35,35 per cento, ma sono comunque numeri da record. Ancora: 37,91 per cento nel Sulcis, 38,13 in Ogliastra, 35.90 in Gallura, 39,13 nell’Oristanese.

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