La leggina sulla doppia preferenza di genere è per adesso salva, malgrado ad avvio di seduta, alle 16,36, sia stato chiesto il voto segreto. Lo ha fatto Marcello Orrù, presidente del nuovo gruppo Sardegna, quello che si è costituito venerdì scorso e le donne del Coordinamento3 lo avevano ribattezzato come l’organismo interno che si sarebbe opposto allo scrutinio palese. Così è stato. Ma la proposta di Orrù è stata bocciata: i favorevoli alla norma stralcio sono stati 34 e hanno permesso il proseguo della discussione (17 i contrari). Tecnicamente l’Aula si è dovuta esprimere sul cosiddetto passaggio agli articoli, senza il quale la seduta si sarebbe conclusa con l’affossamento della norma. Grazie a quei trentaquattro sì, invece, i lavori dell’assemblea stanno andando avanti. Il dato politico più rilevante è che al momento in Consiglio regionale c’è una maggioranza che sostiene la doppia preferenza.
Alle 17,05 l’Aula ha anche fatto passare le liste paritarie, cioè l’obbligo per i partiti di candidare il 50 per cento di uomini e altrettante donne. Il problema sul punto era legato alle circoscrizioni dell’Ogliastra e del Medio Campidano. Questa la soluzione trovata: nell’ex provincia di Lanusei-Tortolì la lista resta da due (tanti quanti i consiglieri che il territorio elegge) e dovranno correre un maschio e una femmina. A Villacidro-Sanluri, invece, a fronte di una lista da tre, i candidati saranno quattro. (al. car.)
SEGUONO AGGIORNAMENTI