Dalla Giunta 1 milione per le Province e nuove regole sul Fondo per le imprese

Un milione di euro per finanziare e garantire i servizi svolti dalle società in house e partecipate delle Province. Con l’approvazione della delibera di Giunta, presentata dall’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, sono stati definiti oggi i criteri e le modalità di ripartizione della somma, che verrà stanziata applicando i criteri del Fondo unico.

La priorità nella distribuzione del finanziamento sarà data alle attività di controllo e lotta degli insetti nocivi e i parassiti dell’uomo, animali e piante, interventi di bonifiche nonché per i lavori di manutenzione degli edifici di competenza provinciale.

Nel dettaglio, alla Provincia di Cagliari vanno 272.406 mila euro, mentre alle società partecipate di Carbonia Iglesias andranno 106.484; 118mila euro per gli interventi delle società in house di Nuoro e 79.300 andranno all’Ogliastra. Saranno destinati 117.987mila euro a Olbia-Tempio, mentre Oristano e Sassari avranno rispettivamente un finanziamento di 120mila euro e 185.763mila euro.

“La Regione ha provveduto a una ricognizione delle società in house e partecipate presenti nelle Province – ha spiegato l’assessore Erriu – riscontrando per esempio che nel Medio Campidano non c’è alcuna partecipazione in società pubbliche. Le società interessate svolgono servizi molto differenti tra loro. Esiste inoltre un diverso grado di compartecipazione pubblica al capitale societario e sono stati rilevati casi di società in fase di liquidazione. Ecco perché – ha chiarito l’esponente della Giunta – dato il contesto in cui ci si deve muovere, si è ritenuto di procedere alla ripartizione del contributo seguendo i criteri del fondo unico così come discusso e concordato con le Province stesse”.

Intanto, la Giunta ha avviato un percorso per rendere il Fondo di garanzia della Sfirs per le piccole e medie imprese più facilmente utilizzabile da parte dei Confidi ed estensione del Fondo alle imprese agricole. L’ha deciso la Giunta regionale su proposta dell’assessore del Bilancio Raffaele Paci. Venendo incontro alle richieste formulate durante i diversi incontri e dopo aver esaminato la complessa normativa in materia, la soglia di accesso al Fondo, da parte dei Confidi, viene riportata da 35 a 10 milioni di garanzie rilasciate. Il Fondo viene poi esteso alle imprese agricole, tra le emissioni obbligazionarie sono compresi anche i minibond e le cambiali finanziarie e fra i soggetti ammessi a richiederne l’intervento rientranosi gli “arranger-lead manager” e gli “sponsor”, favorendo così l’ingresso di nuovi soggetti sul mercato locale.

Infine, fra le banche finanziatrici vengono inserite le società di leasing e di factoring e gli altri intermediari finanziari, nonché gli Istituti di Moneta Elettronica (Imel), regolarmente iscritti nell’apposito albo tenuto dalla Banca d’Italia. Parallelamente, prosegue il percorso di riorganizzazione dei Consorzi Fidi, iniziato dalla costituzione del Fondo Unico da 5 milioni di euro approvato con la manovra finanziaria lo scorso 27 febbraio e seguito da una serie di incontri con i Consorzi e con gli assessori coinvolti nella riforma – quelli del Lavoro Virginia Mura, dell’Industria Maria Grazia Piras e dell’Artigianato e Turismo Francesco Morandi – e dalla prima delibera di Giunta approvata il 31 marzo scorso. Ora il disegno di legge inizia il suo iter in Consiglio regionale. Tre le novità più importanti: il Fondo unico che sostituirà i precedenti tre, il Fondo di stabilizzazione per prevenire eventuali rischi e l’istituzione dell’Osservatorio Confidi.

“Il Fondo di Garanzia Pmi ribadisce il suo ruolo di strumento di contrasto al credit crunch anche in capo a Consorzi che proprio grazie alla propria minore dimensione sono in grado di assicurare supporto immediato alle imprese – spiega Paci – Stiamo riorganizzando un sistema che non riesce più a dare risposta alle esigenze delle imprese, e oggi abbiamo sistemato un altro importante tassello razionalizzandolo, modernizzandolo e rendendolo più efficiente per garantire e migliorare l’accesso al credito”.

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