Cna e Confartigianato Imprese Sardegna hanno scritto al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, per chiedere un incontro urgente sulla crisi dell’edilizia, settore che “da tempo versa in uno stato di crisi incidendo profondamente su tantissimi altri settori”.
“La ripresa del comparto – scrivono le due associazioni degli artigiani – è un elemento imprescindibile per il rilancio dell’economia e dell’occupazione e abbiamo urgenza di confrontarci con il presidente per conoscere quali azioni concrete la Giunta intende porre in essere”. Gli artigiani ricordano come il “sistema casa“, ovvero imprese delle costruzioni, impiantistica, i produttori di infissi e di mobili, arrivi a pesare oltre il 75% nel panorama delle imprese artigiane sarde. A questo si devono aggiungere i trasporti, i professionisti della progettazione e il commercio.
Confartigianato e Cna sottolineano che circa 37 mila dei 72 mila occupati persi in Sardegna fra il 2008 e il 2014 facessero riferimento al settore delle costruzioni allargato, equivalente a quasi il 50% della perdita occupazionale complessiva. “Nonostante la crisi l’intera filiera delle costruzioni, l’edilizia in senso stretto e il mercato immobiliare, rappresenta oggi circa sei miliardi di euro di volume d’affari, un impatto economico pari a circa il 20,6% del valore aggiunto dell’economia isolana – ricordano le associazioni -. Secondo le ultime rilevazioni di Movimprese-Unioncamere dal 2009 a oggi hanno chiuso definitivamente il 12,2% delle imprese artigiane ovvero 5.178 aziende”.