Cpr, Solinas non decide da due mesi e mezzo: ecco i papabili per fare il direttore generale

Adesso si conoscono i nomi dei due papabili alla carica di direttore generale al Crp, il Centro regionale di programmazione che è una delle casseforti della Regione, lì dove viene gestita una parte dei fondi europei, lì dove passano alcuni pagamenti ai Comuni. Il problema è che la maggioranza di centrodestra è divisa da una serie di veti incrociati a cui sinora il presidente Christian Solinas non ha saputo scrivere la parola fine.

Dal Crp, uffici in via Cesare Battisti, ingresso accanto all’assessorato alla Programmazione, se n’è andato Massimo Temussi, il Dg che esattamente un anno prima aveva fatto il diavolo a quattro per arrivarci. Poi all’improvviso l’addio per andare a fare l’emigrato di lusso a Roma. Prima come consulente della ministra al Lavoro, Marina Calderone, poi da presidente e amministratore delegato di Anpal, l’Agenzia nazionale per le politiche dell’occupazione, su indicazione della stessa Calderone, origini sassarese di Bonorva, quota sarda dell’Esecutivo di Giorgia Meloni.

Per guidare il Crp al posto di Temussi ha detto ‘no’ Gianluca Cadeddu, ex capo del Centro regionale di programmazione, messo una volta nell’angolo dal centrodestra di Solinas e di non certo indisponibile alla strategia dell’usa, getta e riprendi. Lui ha altro da fare ora. Più libero sarebbe Eugenio Annicchiarico, dirigente all’Aspal, l’Agenzia regionale del lavoro e che con Temussi ha lavorato benissimo: il primo faceva il direttore generale dell’assessora dem Virginia Mura quando il secondo era direttore all’Aspal, ripreso dal Pd per via dei titoli, anche se sino al 2014 fedelissimo del centrodestra.

Al Crp, però, vuole dire qualcosa anche Forza Italia che punterebbe volentieri su Mariano Mariani, un azzurro ascritto alla corrente del deputato e coordinatore regionale Ugo Cappellacci. Un manager buono per tutte le stagioni nella strategia politica del partito berlusconiano, attualmente direttore al Parco di Porto Conte, ad Alghero.

Annicchiarico, considerato uno di centrosinistra per l’allineamento col Pd che lo scelse, non è gradito ai Fratelli d’Italia, il partito della maggioranza in Regione che più di tutti sta attento a separare le carriere per appartenenza politica. Non si conoscono, invece, i motivi per cui Solinas non abbia acceso luce verde alla nomina di Mariani.

Fatto sta che al Crp sino a qualche settimana fa stavano rischiando il taglio degli stipendi perché non c’era nemmeno un vice a cui far gestire la burocrazia minima, come la ratifica dei registri su presenze e assenze. Di recente la funzionaria più anziana è diventata un primus inter pares, ma senza potere di firma sulla maggior parte dell’attività. Il risultato è la quasi paralisi di un ufficio chiave per la Regione. Ma a ben vedere non è una preoccupazione né di Solinas né degli alleati. Temussi è andato via il 19 gennaio. Oggi siamo al 3 aprile. (al. car.)

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