“Quando i giornalisti le porranno la classica domanda su cosa ha fatto nei primi cento giorni di governo, lei (riferito al presidente Christian Solinas) dovrà rispondere che si è occupato di formare la Giunta”. È questo uno dei passaggi dell’intervento fatto in Consiglio regionale da Massimo Zedda, leader dell’opposizione di centrosinistra. L’ex sindaco di Cagliari ha preso la parola stamattina nella seduta convocata per il proseguo delle repliche alle dichiarazioni programmatiche presentate dal governatore lo scorso l’8 maggio scorso. Un dibattito andato avanti martedì 14 e oggi appunto l’ultimo blocco di interventi (ciascuno dei 6o consiglieri ha a disposizione quindici minuti di intervento).
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Zedda, intervenuto già nella seduta precedente, oggi ha prima di tutto fatto gli auguri di buon lavoro alla Giunta appena nominata (qui tutti i nomi), in particolare all’assessora agli Affari generali, Valeria Satta, perché “è in dolce attesa. Noi – ha detto il leader del centrosinistra – siamo tra coloro che hanno speso una parte del proprio impegno politico affinché le donne in gravidanza potessero svolgere ruoli lavorativi”. L’esponente dei Progressisti ha poi ricordato che “a dispetto di quanto previsto dalla legge, non è stato ancora nominato un vicepresidente della Regione. Mi auguro – ha proseguito – che alla fine di questa seduta che si protrarrà la settimana prossima, sia riempita anche questa casella”.
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L’ex sindaco ha poi sottolineato “il mancato rispetto” delle regole sulla parità di genere contenute nella ‘Carta di impegni‘ proposta in campagna elettorale dal collettivo femminista ‘Coordinamento 3 Donne di Sardegna’ e sottoscritta da tutti i governatori. “La composizione della Giunta con 4 donne su 12 non rispetta quel protocollo”. Proprio dall’associazione è arrivata ieri una nota nella quale vengono fatti “gli auguri alle quattro nuove assessore (oltre alla Satta nell’Esecutivo ci sono Alessandra Zedda, Gabriella Murgia e Anita Pili). Dal Coordinamento 3 puntano il dito contro il fatto che “sulla rappresentanza femminile non si va oltre la soglia minima prevista per legge, quando invece la nomina delle donne avrebbe meritato uno sforzo maggiore”, si legge in una nota diffusa dalla presidente Carmina Conte.
