Nessuno tocchi il presidente. Il centrodestra si schiera a difesa di Christian Solinas e dà vita a una serie di interventi in cui non solo di sposa completamente il programma, ma c’è anche il tempo di accusare il centrosinistra di aver lasciato soltanto macerie. Uno degli interventi più duri è stato quello di Stefano Tunis (Sardegna 20venti) che ha puntato il dito contro i banchi dell’ex maggioranza: “Per cinque anni non siete intervenuti sulle questioni più cruciali e non avete ostacolato il più volgare assistenzialismo”. Il presente, però, è un’altra storia visto che “ci assumiamo la responsabilità di un grande rinnovamento e del rilancio della Regione e lo faremo dai settori strategici”.
Promossa a pieni voti, dunque, l’idea di Sardegna illustrata la scorsa settimana da Solinas, un progetto in cui “ci sono rischi ma ce ne sono ancora di più nel procedere come avete proceduto voi. Noi siamo una maggioranza giovane, esuberante ma trainante e lo dimostreremo in quest’aula”. Per il gruppo del Psd’Az, partito del presidente Solinas, è intervenuto Stefano Schirru che ha definito le dichiarazioni programmatiche “intelligenti, azzeccate, ricche di spunti ed entusiasmanti per la nuova stagione che siamo chiamati ad affrontare”.
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Per la Lega è intervenuta Annalisa Mele: “Presidente Solinas, la sua è la via giusta: dobbiamo scegliere la via dell’identità e della collegialità per trasformare la Sardegna”. La consigliera del Carroccio, inoltre, ha parlato del futuro della sanità, in particolare dell’emergenza-urgenza territoriale, “l’unico servizio che funziona e riscuote il grande apprezzamento della popolazione”. Emanuele Cera, consigliere regionale di Forza Italia, ha difeso “il nuovo ruolo assegnato agli Enti locali nel rapporto con la Regione, che può essere un ottimo strumento per riconquistare la fiducia dei sardi con uno spirito nuovo, facendoli sentire partecipi di un progetto, valorizzando competenze, risorse umane e meritocrazia”.
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