Città metropolitane, la partita si riapre per Sassari e Olbia

Sembrava un capitolo chiuso. Invece ci sono di nuovo possibilità perché il Sassarese e la Gallura siamo equiparate a Cagliari.

Sassari e Olbia possono ancora sperare di diventare Città metropolitane, ottenendo lo status nella riforma sarda degli Enti locali, quella che depotenzierà le Province in attesa della loro definitiva cancellazione da parte del Parlamento. Così attraverso il ddl Boschi.

La novità per Sassari e Olbia arriva dalla commissione Riforme del Consiglio regionale che oggi è tornata a riunirsi per avviare l’istruttoria del ddl varato a gennaio dalla Giunta, su proposta dell’assessore Cristiano Erriu. Poi il lunghissimo confronto cominciato a marzo e il testo normativo ancora da chiudere. Ma resta l’obiettivo dell’approvazione entro la fine di novembre.

La questione delle Città metropolitane sembrava risolta dopo che Erriu ha preso posizione nei giorni scorsi, come raccontato da Sardinia Post, mettendo alcuni punti fermi: niente Provincia Tirrenia tra Nuorese, Gallura e Ogliastra e appunto solo Cagliari come città metropolitana. Ma i sindaci del Nord-ovest hanno fatto risentire la propria voce, trovando ancora una volta sponda nella commissione Riforme. A loro si è unito un pezzo di Pd, come sempre guidato dal presidente dell’Assemblea regionale, Gianfranco Ganau.

Di qui la riapertura della trattativa che questo pomeriggio, dalle due e mezzo, ha fatto riunire il gruppo Pd, proprio per trovare la quadra. Il mini vertice si è chiuso con la decisione di convocare nuovamente i Dem invitando anche il governatore, Francesco Pigliaru, contrarissimo a concedere altre Città metropolitane. E col capo della Giunta si sono già schierati diversi alleati. Intanto lo stesso presidente della commissione Riforme, Francesco Agus (Sel), che inizialmente sembrava favorevole a concedere un ‘premio’ a Sassari e a Olbia. Agus, comunque, ha deciso di fare da arbitro della battaglia Dem, visto il ruolo. Ma se nel Pd ci sarà una resa dei conti, lo si capirà soltanto in Aula, dove non si è escludono alleanze sottobanco con pezzi dell’opposizione.

Sul resto del testo normativo non ci dovrebbero essere altri cambi: le Unioni dei Comuni diventeranno centrali nell’organizzazione delle autonomie locali, visto che si sostituiranno alle Province. In due step: nella prima fase acquisiranno competenza su Turismo, Protezione civile, Cultura, Sport e Formazione professionale. Nel secondo passaggio, dopo ddl Boschi, le Unione dei Comuni gestiranno pure Strade, Scuole e Ambiente, ovvero le funzioni primarie di un ente intermedio. Solo il Lavoro passerà alla Regione, dal momento che esiste un’Agenzia sarda di settore che ha competenza sull’intera Isola. Quindi non avrebbe senso spacchettare, in materia di occupazione, i compiti tra i territori.

Quanto alla Città metropolitane di Cagliari, la sola che al momento figura nel ddl Erriu, aggregherà 17 Comuni e non 8, come previsto inizialmente nel testo della Giunta. Nella composizione più ridotta, oltre al capoluogo c’erano Sestu, Quartu, Quartucciu, Selargius, Monserrato, Elmas, Capoterra e Assemini. Cioè i comuni confinanti con Cagliari. La commissione ha invece deciso l’allargamento a Sinnai, Settimo, Decimo, Maracalagonis, Pula, Sarroch e Villa San Pietro e Uta.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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