Cicu a processo per riciclaggio pensa alle Regionali: “Pronto a candidarmi”

Salvatore Cicu ha rotto gli indugi. L’europarlamentare che la prossima primavera termina il mandato a Strasburgo si è detto “disponibile a dare un contributo” alle Regionali sarde del prossimo anno, “pur sapendo che esiste uno schema nazionale”. Cicu ha parlato nel vertice di Forza Italia che oggi a Cagliari ha riunito i big del partito isolano. Obiettivo: fare il punto sugli equilibri interni dopo le liti delle scorse settimane, ma anche discutere sulla trattativa con gli alleati del centrodestra in vista del voto 2019. In Sardegna l’indicazione candidato governatore spetta alla Lega di Matteo Salvini che dovrebbe scegliere come primo nome il senatore-segretario del Psd’Az, Christian Solinas.

Nel centrodestra il ragionamento sulla scelta del leader in Sardegna rientra in uno scacchiere ampio che include Piemonte, Abruzzo e Basilicata, ovvero le regioni che il prossimo anno vanno al voto. L’Isola, al momento, è stata appunto assegnata alla Lega, ma la discussione è ancora chiusa. Cicu, quindi, si è autocandidato, ufficializzando per la prima volta la propria disponibilità a correre da leader.

In Forza Italia non emergono voci contrarie. E non potrebbe essere diversamente, visto l’ordine all’unità che ha lanciato Berlusconi due settimane fa, quando il fronte interno anti-Cappellacci ha cominciato ad allargarsi. Ma è ovvio che il processo in cui Cicu è imputato non deponga a favore dell’europarlamentare. Il quale è sul banco degli imputi con l’accusa di riciclaggio di denaro appartenente al clan camorristico dei Casalesi.

La vicenda giudiziaria ruota intorno a residence a Villassimius, S’Incantu, costruito su un terreno che era proprietà di Cicu e di altri due colleghi di partito, Luciano Taccori e Paolo Cau, anche loro chiamati a rispondere della stessa accusa e rispettivamente ex sindaco di Sestu ed ex capogruppo di Forza Italia nello stesso Comune. Sempre secondo la pubblica accusa, il terreno del S’Incantu era stato acquistato all’asta da una società di Cau, la Turicost, con soci occulti Cicu e Taccori, ritiene la Procura. Poi la vendita a una cordata di imprenditori campani, tredici in totale e anche loro a processo per riciclaggio. Stando ancora agli atti, “i Casalesi mettono le mani sulla società Turicost nel 2003 acquisendo tutte le quote e i sardi – ritiene la Direzione distrettuale antimafia – le cedono consapevoli che il denaro provenisse in parte dalla Camorra”.

Dopo l’autocandidatura di Cicu, salgono a due gli aspiranti leader del centrodestra in quota Forza Italia: l’altro è Stefano Tunis che il 13 ottobre scorso è stato investito ufficialmente, ottenendo anche l’appoggio del coordinatore regionale Ugo Cappellacci.

 

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