“Bibitari, massoni e costole al vento”: post (modificato) di Moi contro l’M5s

Bibitari, massoni, velisti, pompe e costole al vento: dopo la morte di Gianroberto Casaleggio il Movimento 5 Stelle non esiste più”. L’eurodeputata Giulia Moi ha replicato con durezza all’espulsione decretata dall’M5s, ma poi ha deciso di cancellare le prime parole che colpiscono in modo più o meno palese diverse anime del Movimento dal vertice (Luigi Di Maio) fino agli esponenti sardi (Pino Cabras, Andrea Mura e Mara Lapia). L’espulsione decretata dal collegio dei probiviri non ha fatto chinare il capo alla prima europarlamentare sarda della storia, Giulia Moi ha tenuto fede al suo stile schietto e ha replicato sparando ad alzo zero sul Movimento, ma poi ha deciso di fare un passo indietro e ha modificato il suo post su Facebook omettendo la sua sintesi estrema di come ora vede il Movimento che l’ha portata a Bruxelles. Nel corpo del post spiega le ragioni per cui l’espulsione non sia stata una mossa inattesa, ma una separazione che arriva dopo un matrimonio conflittuale destinato a questa conclusione.

Nel giorno di San Silvestro è arrivato il cartellino rosso da parte del Movimento e non si è fatta attendere la risposta dell’ormai ex grillina che è passata al contrattacco. Il suo post su Facebook cominciava con l’attacco frontale, poi Giulia Moi deve averci ripensato e l’ha modificato eliminando le prime parole (“Bibitari, massoni, velisti, pompe e costole al vento”), ma basta verificare la cronologia delle modifiche per leggere la prima versione (nella foto a lato).  Il suo messaggio è accompagnato da una foto che ritrae il capo politico M5s Luigi Di Maio assieme a Salvatore Vassallo, fratello del pentito del clan dei casalesi Gaetano e si tratta di un link dell’Huffington Post che parla dell’incontro tra i due. Sarebbe ovviamente il vicepresidente del Consiglio il bibitaro in questione, con riferimento alle critiche per il suo lavoro da steward allo stadio San Paolo di Napoli.

Nel testo scomparso si passa poi ai “massoni“, un doppio ruolo che non dovrebbe essere consentito all’interno del Movimento: per le Parlamentarie 2018 il regolamento specificava che l’aspirante candidato non dovesse “essere iscritto ad associazioni massoniche”. In questo caso Giulia Moi si riferisce al deputato Pino Cabras perché sotto il testo pubblica un link dell’AdnKronos a un pezzo sui problemi dell’M5s in Sardegna e comprende i presunti rapporti tra Cabras e il ‘Movimento Roosevelt‘ di Gioele Magaldi, gran maestro del ‘Grande Oriente Democratico’.

Tra le parole chiave che l’europarlamentare sarda scrive con la penna cancellabile per descrivere il Movimento c’è anche “velisti“, con esplicito riferimento ad Andrea Mura e alla polemica che ha portato il velista cagliaritano a dimettersi da deputato. Potrebbe sembrare un volgare riferimento sessuale quel “pompe” scelto da Giulia Moi per descrivere qualche altra anima del Movimento isolano, mentre le “costole al vento” potrebbero riferirsi al caso della parlamentare Mara Lapia e la sua presunta aggressione in un supermercato di Nuoro che le ha provocato l’incrinatura di una costola dopo un caduta nel parcheggio.

In questi anni Giulia Moi è finita più volte agli onori della cronaca, non sempre per i contenuti della sua attività politica: a tenere banco è stata spesso la forma. I suoi interventi e i suoi blitz, talvolta accompagnati da video, hanno sempre mostrato il suo modo “duro” di porsi nei confronti degli altri, tanto che in certi ambienti pentastellati si sarebbe guadagnata il titolo di “Marchesa del Grillo“, ironizzando sulla superbia del personaggio di Alberto Soldi col celebre “Io so’ io, e voi non siete…”.

In questi anni è stata al centro di diverse polemiche e l’ultima vicenda ha riguardato i comportamenti nei confronti di due suoi collaboratori a Bruxelles che le sono costati un provvedimento da parte del Parlamento europeo. Tra gli utenti di Facebook che commentano il suo post c’è chi le chiede “Anche la tua collaboratrice ti difende?” e lei risponde: “Si, continua tranquilla a lavorare per me come sempre con professionalità e bravura. Chi è onesto e ha voglia di lavorare non ha mai avuto problemi con me”.

Tra i tanti commenti che accompagnano il suo post l’europarlamentare sarda ritorna su una vecchia questione legata alle rendicontazioni del suo mandato da europarlamentare: “Fu l’ennesima falsità messa in giro per tentare di espellermi. Qualcuno non mi inviò appositamente le liberatorie da firmare e fecero subito un falso
comunicato stampa. Ho sempre fatto tutti i versamenti dovuti e anche oltre”. Tra i tanti attivisti che chiedono chiarimenti sull’espulsione c’è chi le domanda “Ora ha capito perché li chiamiamo fascisti?” a cui Giulia Moi risponde con un secco “Sì”. Per chiarire tutti gli aspetti l’eurodeputata espulsa dall’M5s annuncia: “A breve farò una conferenza stampa per spiegare bene cosa è accaduto veramente”.

Marcello Zasso
(@marcellozasso on Twitter)

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