Caso Lapia, atti in mano alla Procura. Polizia: “Nostre indagini concluse”

È in mano alla Procura di Nuoro il fascicolo sul presunto pestaggio di Mara Lapia, la deputata di M5s che ha denunciato un uomo di 38 anni, Daniele Imperatore, accusandolo di averla brutalmente picchiata. I fatti risalirebbero a sabato scorso, ma la notizia si è diffusa solo domenica sera, contestualmente alla registrazione vocale (qui l’audio integrale) in cui una infermiera ha invece negato l’aggressione dopo che ai giornali l’hanno confermata i vertici del Movimento.

Il caso Lapia, a differenza di quanto succede normalmente, col passare delle ore è diventato confuso e solo gli inquirenti, al momento, sanno cosa sia successo alla Lidl di Nuoro sei giorni fa. L’unica certezza nota è il diverbio avvenuto all’interno del supermercato tra la deputata e Imperatore, dopo che l’esponente di M5s ha protestato contro una cassiera, ‘rea’ di aver cadere alcune lattine di Coca-Cola, bagnando i vestiti della parlamentare. Imperatore, che non risulta essere indagato (non ancora, almeno), avrebbe difeso la dipendente della Lid. Di lì lo scontro verbale proseguito nei parcheggi, con una dinamica per nulla chiara.

Finora la deputata ha raccontato tre versioni: la prima a Radio Capital, in cui ha detto di essere stata picchiata con un primo pugno dentro l’ascensore della Lidl; la seconda all’agenzia Adnkronos, in cui Lapia ha detto di avere le ossa frantumate e ha parlato di un “disegno politico contro la mia persona”; la terza versione data a Sardinia Post: l’esponente grillina ha spiegato che in ascensore non è mai entrata, ma l’aveva detto solo perché stava malissimo e quindi era poco lucida. Di certo, qualcosa è successo, se Lapia ha una costola incrinata, la sesta del lato sinistro. Ma non si tratta di una lesione grave, a differenza di quanto riferito alla stampa dai vertici del Movimento.

La notizia sulla trasmissione degli atti alla Procura barbaricina la comunicano dalla stessa Questura, dove il nostro giornale ha chiamato questa mattina, intorno alle 11,15. “Le nostre indagini sono concluse”, è il solo commento ufficiale. A domanda precisa su quante siano state le persone sentite come testimoni, non viene fornito alcun particolare. Di sicuro sono almeno due. E oltre all’infermiera di Nuoro, secondo la quale “la deputata si è buttata per terra da sola”, c’è un’altra donna di Orani che su Facebook ha scritto: “Calci e pugni non ce ne sono stati“. È tuttavia quasi scontato che la polizia abbia voluto sentire pure la cassiera in turno il giorno del diverbio.

Ricostruire con esattezza la dinamica dei fatti è necessario perché cambia il quadro accusatorio per il 38enne denunciato: se ha spinto la deputata, un fatto che resta comunque grave e inaccettabile, è un conto; ma se l’ha picchiata, la sua posizione è destinata ad aggravarsi. La differenza è sostanziale. Un lavoro, questo, che spetta alla Procura.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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