Barracciu di nuovo in Procura. Modifiche nella tesi difensiva?

A tre mesi dal primo interrogatorio Francesca Barracciu ieri mattina è ricomparsa, accompagnata dal suo legale Giuseppe Macciotta, nei corridoi del Palazzo di giustizia di Cagliari ed è entrata nell’ufficio del sostituto procuratore Marco Cocco, titolare dell’inchiesta sui fondi ai gruppi del Consiglio regionale nell’ambito della quale è indagata per peculato.

Al contrario di quanto accadde la prima volta, sull’incontro col pm il riserbo è totale, sia da parte dei legali, sia da parte dell’indagata. Tre mesi fa la Barracciu – che aveva da poco vinto le primarie del centrosinistra sardo ed era candidata al governo dell’Isola – espose la sua tesi difensiva in una conferenza stampa. In particolare sostenne di aver speso la somma che le è contestata (33mila euro in poco meno di tre anni, a partire dal febbraio del 2006 e fino al gennaio del 2009) nell’acquisto del carburante che le era necessario per svolgere l’attività politica in nome del gruppo consiliare di appartenenza.

L’esposizione pubblica della tesi difensiva non fu sufficiente a fermare la richiesta di alcune forze della coalizione, poi condivisa dalla maggioranza del Pd isolano, affinché – “per motivi di opportunità” – facesse un passo indietro. La notte del 6 gennaio, a conclusione di una drammatica riunione della direzione regionale, Francesca Barracciu ritirò la sua candidatura e fu poi sostituita da Francesco Pigliaru. Con l’insediamento del governo Renzi è stata nominata sottosegretario alla Sanità. Ma le polemiche sul suo status di indagata non si sono sopite. Adesso a chiedere un nuovo passo indietro, dal governo, è il Movimento Cinque stelle. A sua difesa è invece intervenuto, in nome della presunzione d’innocenza,  il ministro  Maria Elena Boschi.

La notizia dell’interrogatorio della Barracciu è riportata senza altri particolari da entrambi i quotidiani isolani oggi in edicola. L’Unione sarda avanza l’ipotesi che gli inquirenti abbiano “scoperto altro”: “Qualcosa – scrive il quotidiano di Cagliari – che potrebbe causare problemi al sottosegretario”. La Nuova Sardegna afferma che la Barracciu ha “modificato la sua versione difensiva fornendo una nuova versione dei fatti”. Il quotidiano di Sassari si spinge fino ad affermare che la “tesi del carburante” non avrebbe del tutto convinto il pubblico ministero a giudizio del quale sembra che “qualcosa non quadri”. Da qui il nuovo interrogatorio.

Ma, nel silenzio della difesa, non è chiaro nemmeno se a convocarlo sia stato il pubblico ministero o se sia stata la stessa Barracciu a sollecitarlo.

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