Autonomia differenziata, la Giunta difende il progetto di Calderoli: “È un’opportunità”

Dopo la richiesta di dimissioni nei confronti di Solinas avanzata dalle opposizioni in Consiglio in merito all’adesione della Giunta al progetto di autonomia differenziata di Calderoli, la maggioranza in Regione fa quadrato. L’assessore alla Sanità, Carlo Doria, risponde in particolare all’accusa che fosse lui a rappresentare la Giunta al tavolo nazionale e che il governatore fosse assente. “Una riunione a cui il presidente Solinas non poteva partecipare perché impegnato con la vertenza Portovesme e un ordine del giorno modificato all’ultimo momento con l’inserimento del voto sul ddl Calderoli e l’autonomia differenziata”, dice Doria.

“C’è stata un’accelerazione a livello nazionale su questo progetto e quel giorno, in cui sostituivo il governatore, l’argomento è stato aggiunto alla riunione dell’ordine del giorno della conferenza delle Regioni solo all’ultimo momento e prima non era previsto. L’autonomia differenziata può essere un’occasione per ridiscutere seriamente di autonomia anche per noi in Sardegna – ha aggiunto l’assessore sardista -. Il nostro Statuto del ’48 è una legge di rango costituzionale che spesso viene calpestata perché anche in temi importanti come l’ambiente, l’urbanistica, la sanità e i trasporti dove dovremmo essere autonomi, le nostre leggi vengono impugnate a Roma”. Per Doria “noi, come la Sicilia, abbiamo da giocare una carta in più che è l’insularità, ottenuta con una battaglia che ho portato avanti anche io da senatore con la modifica dell’articolo 119”. Articolo che, secondo l’assessore, “non doveva essere richiamato nell’attuale ddl Calderoli perché si tratta di una norma costituzionale e quindi non era necessario”.

“L’autonomia deve essere attualizzata e difesa con atti concreti, non invocata a intermittenza e lasciata, nei fatti, sottomessa alle derive centralistiche care alla sinistra”, ha detto invece il governatore. Per Solinas “nuove prospettive legislative possono ampliare i confini dell’autonomia sarda, e dovrebbero vedere impegnate tutte le forze politiche in uno sforzo unitario”. Il presidente sottolinea la necessità di “proseguire nel percorso avviato sulle entrate, che grazie agli accordi da me sanciti con il Governo ha portato a maggiori introiti alla casse regionali per 480 milioni annui, nonché all’assegnazione di 1 miliardo e 600 milioni per la realizzazione di nuove opere pubbliche”. “Vedo invece – replica Solinas alla minoranza – l’opposizione poco incline all’elaborazione di proposte e più attratta dallo sterile scontro politico, che considero peraltro legittimo e rispettabile”.

Nessuna risposta, però, sulle accuse di mancato dibattito e coinvolgimento non solo del Consiglio regionale, ma di tutte le parti sociali ed economiche della Sardegna. “L’annunciato dibattito in Aula – resta generico il presidente – sarà l’occasione per ricercare nuovi punti in comune per rilanciare la nostra battaglia autonomistica non solo nel Parlamento nazionale ma anche a Bruxelles, per ottenere una revisione profonda della normativa europea, per renderla più rispondente alle sfide dei nostri territori che le crisi quali quella attuale evidenziano e aggravano”.

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