Così com’è la riforma che porta alla creazione dell’Asl unica in Sardegna non piace non solo ad alcune forze politiche del centrosinistra (leggi qui il documento firmato da Sel, RossoMori, Upc e Psi), ma neppure ai
sindacati del pubblico impiego che annunciano l’avvio della mobilitazione a fronte della “chiusura di dialogo” da parte della Giunta e dell’assessorato della Sanità.
I segretari regionali di categoria Nino Cois della Cgil, Davide Paderi della Cisl e Fulvia Murru della Uil ribadendo – come peraltro già fatto con l’assessorato e in commissione Sanità – la necessità di prevedere a monte un piano socio sanitario, sollecitano la stipula di un accordo “che garantisca i diritti dei lavoratori ed eviti il caos nei servizi. Ma soprattutto che eviti il declino finale di interi territori”. Il rischio, secondo i sindacati, è che “il nuovo schema, e non è una valutazione maliziosa, lasci interi territori senza strutture qualificate e senza una sanità accettabile o addirittura con servizi o interi presidi chiusi due mesi dopo le rassicurazioni”.
Cois, Paderi e Murri paventano che si stia andando verso un “modello che sacrifica e svuota parti strategiche di sanità pubblica, preziosa per tutti a parole, ma regala risorse e posti letto alla gestione privata di servizi pubblici”. Cgil, Cisl e Uil sostengono che “si riducono i posti letto, chiudendo interi reparti, pronti soccorso e sale operatorie. E in tutto ciò, in una condizione che parrebbe di assoluta schizofrenia, si porta in Consiglio la legge sulla Asl unica, lasciando indietro tutto il resto”. Insomma, mentre si prende a modello l’esperienza della Toscana, si disegna un nuovo scenario partendo “dal pezzo che, nelle regioni dove si è proceduto in modo organico con il sindacato protagonista e partecipe, è stato l’ultimo. In più – sottolineano – l’assessore alla Sanità della Sardegna si è perso un pezzo fondamentale e sostanziale della riforma toscana, che include un ottimo accordo con i sindacati, nonché norme legislative concordate sui rapporti di lavoro e sulla partecipazione”.