Agenzia regionale Area (ex Iacp), bilanci gonfiati?

Sull’Agenzia regionale per l’edilizia abitativa (l’ex Iacp diventato Area) la giunta Pigliaru scrive sei pagine di rilievi. Tra entrate, uscite, consulenze e benefit.

Previsioni di entrate “notevolmente superiori rispetto agli accertamenti registrati negli anni precedenti”. Il sospetto è che siano gonfiate. Spese per “incarichi di studio e consulenze inseriti nel capitolo ‘Acquisto di beni e servizi’” e ciò “costituisce una illegittimità contabile della quale risponde il centro di responsabilità”. Un bilancio consuntivo non approvato, quello del 2012. Lo stanziamento per il lavoro straordinario aumentato, malgrado “i principi di coordinamento della finanza pubblica impongano la riduzione dei costi”. Sono questi quattro dei tantissimi rilievi (ecco la delibera) che la giunta di Francesco Pigliaru ha mosso ad Area, l’Agenzia regionale per l’edilizia abitativa. Il bilancio di previsione 2014 è di 161.776.244 euro. Sede a Cagliari, via Cesare Battisti 6.

Area è l’ex Iacp, quella di cui Sardinia Post, lo scorso luglio, scrisse a proposito dei fotocopiatori presi a noleggio a peso d’oro. Ma anche di un parco macchine da 24 mezzi. Un ministero. Negli ultimi cinque anni, l’Agenzia l’ha gestita il centrodestra di Ugo Cappellacci, con due uomini piazzati lì dell’ex Pdl: il presidente del Cda, Giorgio Sangiorgi, e il direttore generale, Giovanni Achenza. Adesso il management ha 30 giorni di tempo per spiegare tutti i punti oscuri scritti nella sei pagine di delibera proposta oggi dall’assessore ai Lavori pubblici, Paolo Maninchedda (cui spetta anche la gestione di Agenzia). L’Esecutivo ha approvato all’unanimità.

È un lavoro a sei mani, quello portato avanti dalla Giunta. Oltre a Maninchedda, bilanci e documenti di Area sono finiti sotto la lente di Raffaele Paci e Gianmario Demuro, in qualità di assessori alla Programmazione e al Personale. E tutti e tre hanno rilevato possibili irregolarità su cui vogliono vederci chiaro. Con un diktat: se i vertici dell’Agenzia non forniscono la documentazione richiesta entro il mese stabilito, si procede “allo scioglimento anticipato del Cda e alla nomina di un commissario per la gestione provvisoria”. L’eventuale apertura di contenzioni amministrativi e contabili potrà essere solo una conseguenza.

In ballo, come detto, c’è una montagna di soldi. A cominciare dai quei 109.528.675 euro che il management di Area ha deciso di investire per il biennio 2014-2016in nuove costruzioni e risanamenti”. Si aggiungano gli 8.365.000 euro previsti per le manutenzioni. Fanno in tutto 117.893.676. Ma a Paci i conti non tornano. Non solo per le previsioni di entrata presuntamente dopate, ma anche sugli “stanziamenti di spesa, relativi agli acquisti immobiliari, riproposti in misura superiore rispetto all’andamento degli impegni”. L’assessore ha poi rilevato che “la programmazione finanziaria non indica gli obiettivi strategici per la gestione dell’Azienda nel triennio 2014/2016”. Ancora: non sono “segnalate le azioni da porre in essere per il raggiungimento degli stessi obiettivi attesi”.

Demuro ha letto le certe di Area guardando i contratti di lavoro. I sospetti non sono ricaduti solo sull’incremento – (“non conforme”, si legge nella delibera di Giunta) – del fondo per il lavoro straordinario. L’assessore ha contestato anche le poste messe a bilancio per la “retribuzione di posizione (cioè il pagamento delle qualifiche)” e per la “retribuzione di rendimento (sono i benefit di produttività)”.

Maninchedda non ha dovuto occuparsi solo del bilancio di previsione 2014. Il titolare dei Lavori pubblici ha trovato una nota dell’ex assessore alla Programmazione, Alessandra Zedda, che l’11 novembre 2013 aveva “sospeso i termini per l’approvazione del Consultivo 2011” e richiese documenti aggiuntivi su “inventario e revisione dei residui”, documenti che il management di Area non ha mai consegnato, è scritto ancora nella delibera della giunta Pigliaru. Ancora: il titolare dei Lavori pubblici ha scoperto che l’Agenzia è indietro di cinque mesi sull’approvazione del Consuntivo 2012, malgrado dovesse farlo entro “il 30 novembre 2013”.

Da oggi scattano i 30 giorni di tempo che il Cda e il direttore generale hanno per fugare dubbi e sospetti. I margini di manovra di Maninchedda e della Giunta sono scritti all’articolo 21 della legge regionale 12/2006, con la quale l’ex Iacp venne trasformato in Agenzia regionale. E il commissariamento è obbligatorio nei casi di “reiterate violazioni” o “gravi irregolarità omissive e contabili”. Certo è che da Area sta cominciando la radiografia dell’eredità lasciata in Regione da Cappellacci e dal centrodestra. A fine maggio è atteso il primo verdetto.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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