Si sono convertite in battaglia le Comunali di Orani, dove l’elezione è stata annullata per mancanza di quorum, obbligatorio per legge quando si presenta un solo candidato. Sull’epilogo ha preso posizione Giuliana Altea, presidente della Fondazione Nivola che a un gruppetto di contatti ha spiegato la faccenda via mail concludendola con un Evviva!). Questo è successo lunedì 1° giugno. Di ieri la contro-mail, indirizzata all’ente e nella quale i 280 firmatari hanno espresso “indignazione e sconcerto”.
La Altea aveva inviato la mail a alle 8.13. “Cari amici – si legge – con gioia comunico, a quelli di voi che non ne fossero a conoscenza, la notizia della riconferma di Franco Pani a commissario del Comune, a seguito del mancato raggiungimento del quorum per l’elezione di un nuovo sindaco”.
A Orani era candidato Franco Niffoi, unico aspirante sindaco che aveva presentato la lista. Per questo la legge gli imponeva un doppio quorum: la partecipazione di almeno il 50 per cento degli aventi diritto al voto e, rispetto a quella soglia elettorale, il 50 per cento delle preferenze. Nel Comune barbaricino, invece, sono andati alle urne in 1.098, pari al 44,14 per cento. E per questo l’elezione è stata dichiarata nulla.
La mail della presidente prosegue così: “Questo significa che potremo contare ancora per un anno sulla collaborazione di Franco, di Marco Taula e di Francesco Murru, tre membri della nostra Fondazione preziosi per il loro apporto al lavoro e per le loro qualità professionali”. La presidente chiude la mail con un “Evviva!”. Poi la firma in calce.
Questa la contro-mail che i 280 firmatari – sostenitori di Niffoi, (qui tutti i nomi) – hanno spedito alla stessa presidente Altea e ai componenti del Cda. “Indignazione e sconcerto – è scritto nell’incipit: , nient’altro rimane nel venire a sapere che Giuliana Altea gioisca del mancato raggiungimento del quorum per l’elezione del Sindaco e del Consiglio comunale di Orani. Sconcerto perché parrebbe lecito attendersi che chi è chiamato a ricoprire un simile ruolo pubblico, sia ben consapevole del senso e del valore delle istituzioni democratiche dalle quali, pur se indirettamente, deriva anche il proprio mandato”.
La mail prosegue così: “Come non essere indignati poi, da cittadini oranesi, o che tali ancora si sentono, per la scarsa considerazione che la presidente mostra per il sentimento di una comunità? Indipendentemente dalla personale scelta di voto, molti vivono infatti con preoccupazione e disagio il perdurare della paralisi amministrativa in cui versa il nostro Comune. Gioire di questa situazione mostra chiaramente e soltanto che poco o nulla la presidente ha colto del profondo legame tra Costantino Nivola e Orani. In che modo quindi la Fondazione dovrebbe riuscire a costruire un rapporto fattivo con un paese le cui migliori sorti non sembrano essere di interesse per il suo massimo dirigente?”.
Ecco il finale: “Nel rammentare che Fondazione e Museo sono nati proprio grazie all’idea e all’iniziativa di alcuni cittadini oranesi, profondamente consapevoli di lavorare anche per il bene dell’intera comunità, riteniamo che la presidente e i membri del Cda, a seguito di questo episodio, siano tenuti ad un’assunzione di responsabilità nei confronti delle istituzioni che li hanno scelti”.
Al. Car.
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