Allarme Anci: “In tre anni tasse aumentate di 650 euro a contribuente”

Tempo di chiusura di bilanci per i Comuni. Ma stando all’allarme lanciato questa mattina dall’Anci, per via dei tagli è sempre più difficile far quadrare i conti. “La riduzione per la Sardegna è di ulteriori 45 milioni – ha detto il presidente Piersandro Scano – e in mezzo c’è di tutto. A partire dal caso degli introiti sull’Imu agricola alle entrate erariali. Tagli ulteriori da sommare agli altri: a livello nazionale la Corte dei Conti è stata molto chiara”.

Il riferimento è alla scure – spiega l’Anci – da 8 miliardi con conseguente aumento delle tasse locali. “Per le città della Sardegna – ha detto ancora Scano – abbiamo registrato un incremento di tasse di 650 euro pro capite in tre anni“. Particolarmente colpiti anche i Comuni (circa duecento) sotto i duemila abitanti: 628 euro pro capite. “Stiamo parlando – ha spiegato Scano – di tasse che aumentano e servizi che diminuiscono”. Una situazione che peggiora. L’Anci ha risposto con una lettera alla comunicazione della Regione che riguarda l’assunzione dell’impegno relativo al 95 per cento del Fondo Unico. Invece che – spiega l’associazione – del 100 per cento previsto. Per questo motivo i Comuni chiedono che, una volta definite le procedure sui residui, sia data priorità all’assegnazione dell’ulteriore 5 per cento. “Non ci è stata data ancora una risposta: la lettera è del 22 luglio. Tutto questo incide in maniera consistente nei bilanci dei Comuni”.

Previsioni di un 2016 complicato: “Il Fondo unico – ha proseguito Scano – non è una concessione, è la somma dei finanziamenti di settore: quando si colpisce questo Fondo si colpiscono anche i singoli servizi. E per i prossimi mesi non si preannuncia niente di buono”. Proposta alla Regione anche in vista della legge Finanziaria 2016: “Non è che non vediamo le difficoltà – ha concluso Scano – ma facciamo un patto: condividiamo insieme risorse, sviluppo. Ci vuole la massima disponibilità”.

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