Dopo Gavin 1.0, i “genietti” dell’Istituto tecnico industriale Giua di Cagliari, aiutati dall’assistente tecnico Elio Masella e soprattutto capitanati dal loro insegnante di informatica Antonello Zizi, due anni fa hanno fatto nascere “Gavin 2.0“. Berritta, gilet tipico di Mamoiada di velluto liscio, baffi e barba, rispetto al fratello 1.0, oltre ad aver preso le sembianze estetiche di un giocatore di morra tipico sardo, è smontabile, più leggero, e poggia su un piedistallo meno ingombrante.
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“Dopo una tournée a Roma nel corso della manifestazione “INVfactor“, una competizione riservata agli innovatori delle scuole superiori, Gavin 1.0 nel corso di una notte è stato usato da un migliaio di persone” ha spiegato l’insegnante di informatica Antonello Zizi, “in quell’occasione si è bruciata la parte meccanica e così abbiamo pensato di far nascere Gavin 2.0”.
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L’androide, diventato ormai la mascotte di “Hi-Lab” (laboratorio di ricerca applicata dell’istituto Giua che va ben oltre il solito programma scolastico ministeriale) ha avuto un successo contagioso al punto da ricevere ogni anno l’invito a partecipare alle più importanti sagre della Sardegna. Ma non solo. Il robot a metà strada tra informatica e tradizioni popolari, è stato anche ospite della trasmissione “I fatti vostri” di Giancarlo Magalli su Rai 2. E ha superato anche i confini italiani arrivando fino a Bratislava per partecipare a un contest riservato a giovani scienziati, aggiudicandosi il primo premio. È davvero difficile battere Gavin su murradore, ma in effetti parte in vantaggio: nasconde ben cinque sistemi di intelligenza artificiale, ovvero cinque cervelli che interagiscono per prevedere la mossa successiva dell’avversario. Ed è forse questa marcia in più che ha permesso a Gavin di battere la campionessa italiana di morra (non sarda) durante il torneo internazionale che si tiene ogni anno a Urzulei. E dove Gavin ovviamente viene sempre invitato.
Monica Magro