Einstein Telescope, 50 milioni col Pnrr. Bernini: “Priorità assoluta rispetto ai parchi eolici”

“Con la legge di conversione del decreto-legge Pnrr, abbiamo messo in salvo il corretto svolgimento dell’iter per la realizzazione dell’Einstein Telescope, garantendo la sua priorità rispetto a ulteriori attività economiche nelle aree in cui è prevista la sua realizzazione, compresi i parchi eolici che avrebbero costituito una grave alterazione dell’ecosistema favorevole alla candidatura dell’Italia. Ricordo che l’Italia ha investito nel progetto quasi 50 milioni di euro derivanti dal Pnrr. In particolare, con il progetto Etic dell’Istituto nazionale di fisica nucleare, ha messo insieme una rete di laboratori per sviluppare le tecnologie necessarie a delineare gli elementi chiave per la progettazione tecnica e ingegneristica. Con decreto ministeriale è stato istituito un Comitato tecnico scientifico composto da massimi esperti e presieduto dal premio Nobel Giorgio Parisi, che si occuperà di promuovere a livello scientifico la candidatura italiana, in stretto raccordo con la rete diplomatica”.

Lo ha detto la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, rispondendo al question time in commissione Cultura alla Camera. Il quesito è stato posto dagli onorevoli Dalla Chiesa e Pittalis di Forza Italia. “Einstein Telescope rappresenterà una infrastruttura strategica per il Paese e per la ricerca internazionale. Le ricadute stimate produrranno potenzialmente un giro d’affari di oltre 6 miliardi di euro in 9 anni e 36mila occupati solo per la sua costruzione. Una sorta di piccolo Cern italiano, con tutte le differenze del caso: il Cern è un acceleratore di particelle nucleari, l’Et è un osservatorio di onde gravitazionali. Siamo di fronte ad un’opportunità di crescita economica e sociale unica. Abbiamo tutte le carte in regola per giocare bene questa partita e rafforzare la leadership del nostro Paese nell’ambito della ricerca scientifica”, ha proseguito Bernini.

“Einstein Telescope, altro non è che un osservatorio assolutamente innovativo, di quarta generazione, che capta in maniera altrettanto sensibile e innovativa onde gravitazionali per lo studio dell’universo profondo. Non solo caratterizzato da un’applicazione teorica per la fisica, la fisica fondamentale, la fisica nucleare, l’astrofisica, la cosmologia, ma anche per applicazioni pratiche sulla metallurgia, sulla meccanica di precisione, sull’ottica, sulla captazione dei movimenti sismici, sulla fotonica, sull’intelligenza artificiale, sulle tecnologie quantistiche. Con questo progetto grazie alla sua estrema sensibilità alle basse frequenze, si inaugurerà l’era di un nuovo tipo di astronomia: l’astronomia gravitazionale di precisione”, ha proseguito il ministro Bernini. “Il comitato scientifico promotore ha individuato nel sito della ex miniera di Sos Enattos, nel Comune di Lula in Sardegna il luogo ideale ad ospitare Et. Su questo c’è una convergenza totale di tutti gli enti locali e le forze politiche che hanno condiviso questo progetto e la localizzazione in una zona a bassissima antropizzazione, un vero “paradiso” in terra. Oltre alla candidatura italiana è stata avanzata una ulteriore candidatura da parte dell’Olanda, in un sito collocato al confine con Belgio e Germania. Tale sito, tuttavia, appare meno idoneo di quello italiano, alla luce della elevata antropizzazione del territorio circostante. Questo tipo di osservatorio richiede infatti, per il proprio funzionamento, l’assenza di attività sismiche, una particolare conformazione geologica, nonché la massima riduzione delle possibili interferenze. Proprio nell’ottica di mantenere l’unicità del sito italiano e di supportare ulteriormente la candidatura italiana, il governo ha sostenuto nelle scorse settimane, grazie al Parlamento, alcuni importanti interventi”, ha concluso Bernini.

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