Da Berlusconi alla Ventura, mattone selvaggio in Gallura

C’è il residence a pochi metri dal mare che con 10mila euro riesce a sanare sedici abusi edilizi e ci sono i muratori che a Porto Rotondo pare siano riusciti a “realizzare” un vuoto sanitario “esistente”, abbattendo in un sol colpo la logica e l’italiano. In zona Pevero invece c’è chi è riuscito ad ampliare una discoteca e tirar su un’abitazione senza lo straccio di un’autorizzazione. Nessun problema: 11mila euro nelle casse del Comune e i nullaosta paesaggistici in sanatoria – vincolanti per poter poi ambire all’agognata concessione edilizia e cancellare pure il reato penale – sono in cassaforte. Sugli abusi edilizi la Costa Smeralda è terra di nessuno: prima si commettono, poi si sanano. Anche – e soprattutto – quando sanabili non sono. Ruspe: non contemplate. In Sardegna, da Berlusconi a Simona Ventura, quando si tratta di mattone fioriscono le sorprese.

Mediolanum, la banca di Berlusconi che sana gli abusi grazie al Condono Berlusconi

Alla fine del 2010 il colosso finanziario in mano a Ennio Doris e alla famiglia Berlusconi presenta ben sedici istanze di sanatoria all’area Urbanistica ed edilizia privata del Comune di Arzachena. Settore: tutela del paesaggio. C’è qualche piccolo problemino con alcuni appartamenti del residence I delfini, che si specchia sul mare di Cala del Faro. Nella maggior parte dei casi si tratta di una lieve traslazione degli immobili, ma ci sono anche modifiche interne ed esterne ai fabbricati, fusione di alcuni immobili e pure ampliamenti, come nel caso di una villa a pochi metri dal mare. Chiaramente non autorizzati. (QUI i documenti).

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Per risolvere la questione, Mediolanum allega alle istanze anche le perizie di un geometra di Olbia, Maurizio Rizzu, che nel 2017 è finito sotto inchiesta insieme a dirigenti e tecnici del Comune di Arzachena su iniziativa dell’allora procuratore generale di Tempio Domenico Fiordalisi, oggi in Cassazione. Oggetto delle investigazioni: abusi edilizi e sanatorie appannaggio di opere insanabili. È lo stesso Rizzu incaricato di dirigere i lavori nelle due nuove ville che Berlusconi ha acquistato due anni fa a Porto Rotondo. Sta di fatto che nel 2013, che come prevedono le norme, il professionista olbiese ha il compito di indicare qual è, per Mediolanum, l’utile conseguito grazie agli abusi. Quella cifra corrisponderà poi alla sanzione che il colosso finanziario dovrà pagare – se il Comune la ritiene congrua e correttamente calcolata – per ottenere i nullaosta. Fatti i dovuti calcoli, il geometra Rizzu perviene ad una somma “astronomica”: ben 10mila euro. Per sedici abusi. Il che fa un po’ sorridere, considerando che per il bilancio di Mediolanum le proprietà nel residence valgono 3 milioni di euro. Il Comune, che avrebbe dovuto girare le pratiche all’ufficio Tutela della Regione e alla Sovrintendenza, non fa una grinza: intanto tiene tutto “in casa” – non risulta che le pratiche siano effettivamente giunte in Regione – quindi sposa la linea del geometra chiamato da Mediolanum, si accontenta dei 10mila euro e l’allora dirigente del settore Urbanistica Libero Meloni chiude la questione richiamando la legge 326 del 2003. È il condono Berlusconi. Che però, paradossalmente, in area vincolata non ammette sanatorie né per nuove superfici, né per nuovi volumi. Il Comune sì (QUI la pratica completa).

Porto Rotondo, dove inizia Villa Certosa e finisce la logica

Davanti a cubature da sanare non si scompone, peraltro, nemmeno il Comune di Olbia. Prova ne sia la delibera 3592 del 17 ottobre 2016 (QUI il documento). Oggetto: indennità pecuniaria a carico della Immobiliare Idra Spa. Che, come sanno anche i sassi, è la società che possiede e gestisce gli immobili di Silvio Berlusconi in quel di Porto Rotondo. A partire da Villa Certosa. Di abusi edilizi vari si vociferava da tempo e almeno uno è spuntato: è un vuoto sanitario, vale a dire un vano realizzato alla base degli immobili per isolarli dall’umidità del terreno. Un’intercapedine, si dirà. Dipende. Ad Arzachena ad esempio, il Comune ha dato il via libera al cambio di destinazione d’uso di un vuoto sanitario, trasformato dai proprietari in un ufficio. Il che rende bene l’idea. Nel caso di Villa Certosa le dimensioni non si conoscono, ma è improbabile che, considerate le mastodontiche costruzioni del buen retiro dell’ex Cavaliere, si parli di pochi metri cubi. Per il Comune di Olbia non è comunque un problema: accorda la sanatoria paesaggistica all’Immobiliare Idra “per aver realizzato, senza la prescritta autorizzazione, un vuoto sanitario esistente completamente interrato”. Insomma, stavolta i muratori son stati più furbi dell’ex premier: si sono fatti pagare per realizzare qualcosa che già esisteva. In ogni caso, la Sovrintendenza manco si pronuncia e se l’istanza abbia fatto un passaggio in Regione non si sa, anche perché – alla faccia della trasparenza – per il 2016 la lista delle pratiche pubblicate sul sito regionale si ferma ad agosto. Con tutta probabilità però, il Comune ha gestito la pratica in proprio, visto che riconduce inspiegabilmente l’abuso a opere di manutenzione, quelle cioè per le quali l’ente locale è effettivamente titolato ad esprimersi. Notevolissima la sanzione comminata alla Idra: 3.400 euro.

Simona Ventura, il Generale e la villa sul mare

Ad Arzachena il residence di Ennio Doris e Silvio Berlusconi non è stato certo l’unico a beneficiare della manica larga degli inflessibili dirigenti comunali. Da Porto Cervo fino a Baja Sardinia, è un susseguirsi di nomi noti. Nella lista c’è ad esempio l’Immobiliare Ventiquattro. L’amministratore è un generale del Genio ferrovie in pensione, Rino Ventura. Socio unico: la figlia Simona. Quella Simona, straconosciuta conduttrice tv sulla breccia dal oltre venticinque anni. Siamo sempre a Cala del faro e nell’immobile intestato alla società della famiglia Ventura sono state realizzate “opere interne ed esterne” non meglio specificate (QUI il documento). Risulta chiaramente però che i lavori sono stati eseguiti senza le vincolanti autorizzazioni. Parte quindi la solita trafila, e dopo aver pagato la bellezza di mille euro (su perizia del geometra di Arzachena Virgilio Pasella), il Comune dà il via libera sulla scorta, pure stavolta, del Condono Berlusconi. Dimenticando però di interpellare la Sovrintendenza, il cui parere è vincolante.

L’ex presidente del Siena che dribbla le leggi

Ai più il nome di Giovanni Stronati Lombardi dirà poco o nulla. In effetti, il suo curriculum è noto in particolar modo solo alla Guardia di finanza e agli appassionati di calcio. Avvocato d’affari, romano, nel 2014 è finito nel mirino della Polizia tributaria per una presunta evasione fiscale record di 103 milioni. Tra i beni sequestrati su ordine della Procura, anche diversi appartamenti a Porto Cervo. Rinviato a giudizio, il processo si è aperto a novembre 2016 e al momento non ci sono ulteriori novità. Si sa però che in uno degli appartamenti, Stronati Lombardi si era fatto prendere un po’ la mano, ampliando l’immobile con la realizzazione di: tre vani adibiti a cantina; due vani adibiti a locali di sgombero; un servizio igienico; un locale tecnico, scala esterna di accesso; infine, ampliamento della veranda. Di autorizzazioni nemmeno l’ombra. Per conto della società immobiliare romana Cerbiatta srl, di cui Stronati Lombardi è amministratore unico, a quantificare il profitto conseguito è il geometra di Olbia Antonio Pinna Pisanu. Come da canovaccio, si parla di cifre risibili: a fronte di una lunga lista di abusi, per il nullaosta paesaggistico l’avvocato sborsa 3.233 euro (QUI il documento). A fronte di un valore degli immobili che a Porto Cervo è in media di 7mila euro al metro quadro. Anche in questo si cita il Condono Berlusconi – sempre quello che non ammette sanatorie in ambito vincolato né per superfici, né per volumi – ma c’è una novità: della faccenda è stata interessata la Soprintendenza di Sassari. Che però non ha nemmeno risposto e dunque vale il silenzio-assenso. Tutto risolto.

Mr. Yamamay e l’intima passione per la cazzuola

Classe 1944, Luciano Cimmino è un imprenditore e politico napoletano. Nel 1983 crea il marchio Original Marines, quindi nel 2001 tiene a battesimo in un sol colpo le griffe Carpisa (pelletteria e accessori), Yamamay (intimo e moda mare) e Jaked (abbigliamento sportivo). Tra il 2013 e il 2015 trova pure il tempo per approdare in parlamento, eletto alla Camera con Scelta civica di Mario Monti. Uscito di scena il rettore della Bocconi, caso più unico che raro Cimmino si dimette: “Senza Monti è venuto meno un punto di riferimento”, dichiarò. Dopo le fatiche romane, è probabile che Cimmino sia volato in Sardegna per godere un meritato riposo all’ombra delle terrazze coperte realizzate nelle ville a Liscia di vacca. Quattro terrazze, zero autorizzazioni (QUI i documenti). Le istanze di sanatoria sono tre e comprendono anche “modifiche interne ai prospetti” degli immobili. Le perizie giurate sono firmate dai geometri Paolo Pischedda e Giuliano Marielli e la sanzione irrogata è salatissima: 2mila euro. Si cita sempre il condono Berlusconi e la Soprintendenza non si pronuncia, quindi il Comune accorda la sanatoria.

Il patron del Sottovento naviga a gonfie vele

Da oltre trent’anni punto di riferimento per gli animali notturni della Costa smeralda, il Sottovento club è un’istituzione che non conosce crisi. Ed è forse per questo che il patron Antonio Verona, imprenditore di Calasetta classe 1942, ha ben deciso di ampliare il locale. Nello specifico, nell’istanza presentata al Comune si chiede la sanatoria per l’ampliamento della discoteca, modifiche interne ed esterne, realizzazione di porticati, chiusura di una veranda trasformata in abitazione e, infine, dai documenti risulta pure la realizzazione di una civile abitazione. Qualche piccolo intervento, per così dire (QUI i documenti). E a quanto ammonterà la sanzione comminata dagli uffici comunali? 11mila euro. Vale a dire quel che il Sottovento incassa in pochi minuti servendo ai vipparoli smeraldini una decina di bottiglie di Cristal. Una curiosità: le perizie sono firmate dal geometra Christian Filippeddu, al quale probabilmente sfugge l’inammissibilità a sanatoria delle opere abusive, malgrado attualmente ricopra pure l’incarico di assessore ai Lavori pubblici ed edilizia privata del Comune di Sant’Antonio di Gallura. Nei documenti la Soprintendenza non viene nemmeno citata e il via libera viene accordato sempre a valere sul condono Berlusconi.

I casi appena elencati non sono certo gli unici: nella lunga lista dei “costruttori” senza legge ci sono centinaia di nomi più o meno noti che non sanno cosa sia una ruspa. Viste le sanzioni ridicole e le contropartite milionarie che derivano dall’ampliamento di un immobile da 7mila euro al metro quadro, pare quasi un’istigazione all’abuso. Con i Comuni che lasciano fare, barattando il paesaggio con quattro spiccioli.

Pablo Sole

sole@sardiniapost.it

 

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