A quasi un mese dalla manifestazione dei quattromila a Cagliari, non si ferma la mobilitazione del mondo delle campagne. La Coldiretti annuncia nuove iniziative di protesta accusando la politica regionale di essersi “schierata, ha deciso di stare dalla parte dei trasformatori e non dei pastori”. Dito puntato sull’emendamento alla Finanziaria da 14 milioni di euro per il ritiro del pecorino invenduto avvenuto in commissione Bilancio: “una chiara e palese volontà della Regione di ignorare i pastori e pensare solo ai trasformatori”. “Ancora una volta c’è una parte della filiera che guadagna e una che paga – attacca l’associazione -. Le colpe della crisi, come dimostrano i fatti, sono solo di una parte. Di quella che non ha saputo programmare producendo più Romano, la stessa che oggi si porta a casa anche i soldi pubblici. E presto guadagnerà il doppio visto che sta producendo poco Pecorino romano: -34,35%. Dall’altra – tuona l’associazione – i pastori sono stati per un anno accusati falsamente di produrre troppo latte e poi costretti a pagare gli errori degli altri con un prezzo del latte da miseria, lontano dai costi di produzione. E adesso sono pure mazziati dalla politica che li ignora”. “Non possiamo essere soddisfatti di una politica di parte. La Giunta avrebbe dovuto fare fronte comune e pretendere dal Governo centrale di integrare le risorse per il bando degli indigenti con somme proprie, destinando i fondi regionali direttamente ai pastori, le vere e sole vittime di questa crisi – sostengono il presidente e il direttore di Coldiretti, Battista Cualbu e Luca Saba -. Presto scenderemo nuovamente in piazza con azioni ancora più forti. E’ l’unica strada da percorrere con una politica sorda e lontana dai problemi reali di chi lavora”.
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