“I tempi sono maturi per modificare la legge elettorale riequilibrando le diseguaglianze tra uomini e donne attraverso la doppia preferenza di genere e della previsione del 50% per i due generi nella composizione delle liste”. Lo hanno detto le consigliere regionali di entrambi gli schieramenti, Alessandra Zedda (Fi), Anna Maria Busia (Cd), Daniela Forma e Rossella Pinna (entrambe Pd) che hanno sollecitato l’immediata approvazione di nuove norme in Consiglio regionale. Attualmente sono due le proposte che saranno esaminate dalla Commissione Autonomia, una di Franco Sabatini (Pd) e l’altra di Busia. Nel frattempo il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, a nome del suo gruppo ha affermato che “non sarà chiesto il voto segreto in materia elettorale”.
“Siamo appena quattro le elette e questo significa che in politica siamo veramente a rilento – ha detto Zedda – ci devono esser anche altre condizioni oltre la doppia preferenza di genere: le donne devono votare donna. Più partecipazione e più presenza nelle istituzioni dà valore aggiunto ed è un elemento determinante per affrontare tutte le politiche”. Secondo Busia, “urge una decisione in Consiglio regionale perchè rischiamo di essere più indietro rispetto alle altre regioni italiane. Le situazione uguali si trattano allo stesso modo, ma qui bisogna colmare il gap. Uomini e donne partono infatti da situazioni differenti”. “I tempi maturi per porre in essere azioni positive per un riequilibrio nella rappresentanza politica – ha detto Forma – Alla Camera si è arrivati al 40%, noi qui ci stiamo spingendo oltre sino al 50%”. “Sono contraria alle quote rose, ma servono azioni forti altrimenti corriamo il rischio di vedere passare altri 30-40 anni – osserva Pinna – nelle regioni italiane su 897 consiglieri solo 159 sono donne, cioè il 17%”. Infine, la presidente della commissione pari opportunità, Barbara Congiu, ha parlato della presenza femminile nelle istituzioni come un “valore aggiunto”.
