Vertenza latte, altra proposta sul tavolo: “Serve una commissione d’inchiesta”

La situazione è al collasso, il mondo delle campagne è in estrema sofferenza. Non resta altro che avviare “un’indagine approfondita sulle cause e gli effetti che l’annosa vertenza sul prezzo del latte ha comportato per un settore economico strategico e vitale”. La pensano così i consiglieri del gruppo Udc Cambiamo! che hanno chiesto l’istituzione di una commissione speciale d’inchiesta del Consiglio regionale sul settore lattiero-caseario ovino.

“La richiesta – hanno spiegato oggi durante la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, nel palazzo di via Roma a Cagliari – si fonda sulla constatazione che l’attuale prezzo non è sufficiente a sostenere l’attività dei pastori e non costituisce la giusta remunerazione per il duro lavoro da loro svolto,  non arrivando a coprire neppure i costi di gestione”. “Una situazione drammatica che sta portando molte aziende alla chiusura e al fallimento e che spesso a causa del diffuso e giustificato malessere diventa motivo di seri turbamenti per l’ordine e la sicurezza”, ha spiegato Domenico Gallus, insieme con il capogruppo Gianfilippo Sechi e i consiglieri Giorgio OppiAntonello Peru e l’assessore Andrea Biancareddu. “Nonostante le innumerevoli promesse fatte ai pastori e gli impegni presi nell’anno appena trascorso a tutt’oggi non è stato fatto nulla per la concreta risoluzione della vertenza”, ha ribadito. “Puntiamo ad ottenere un quadro preciso e definito dell’intera filiera – ha concluso – così da poterci confrontare con dati oggettivi sulle più opportune iniziative da intraprendere già nell’immediato”.

La commissione speciale, nella proposta dei consiglieri, tra i compiti principali avrebbe quello di controllare l’andamento della filiera nazionale e regionale ovina e l’esistenza di problemi strutturali, chiedere l’ispezione per verificare l’esistenza e la quantità dei formaggi stoccati nelle aziende di trasformazione, proporre la costituzione di un organismo che monitori la filiera con l’andamento del prezzo e delle produzione, e se necessario, chiedere il commissariamento e gli azzeramenti dei vertici del Consorzio di tutela del Pecorino romano. (mar.pi.)

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