Sardegna-Tunisia: progetto di cooperazione al via sull’agroalimentare

Condividere le buone pratiche nel settore caseario, in agricoltura e in apicoltura; contribuire a migliorare, in questo modo, la qualità dello sviluppo nel territorio di Jendouba, in Tunisia, con particolare attenzione all’economia sociale e solidale, e valorizzare nuove forme di crescita nel Sulcis Iglesiente. Sono gli obiettivi del progetto “Partenariati di cooperazione decentrata in materia di sviluppo locale innovativo basato sull’economia sociale e solidale (ESS) in Tunisia” che coinvolge, appunto, la Regione Sardegna e il Governatorato di Jendouba. “Portiamo avanti una strategia che contraddistingue la nostra legislatura e le precedenti: immaginare la Sardegna come un ponte culturale ed economico verso il Nord Africa”, ha spiegato stamattina l’assessore Filippo Spanu, presente una delegazione tunisina, alla presentazione del progetto. Il senso dell’iniziativa è duplice: “Ci consente di creare occasioni per l’Isola e di creare occasioni di contatto con l’Africa, anche per trovare soluzioni per il fenomeno epocale dei migranti”. Il progetto durerà 12 mesi ed è finanziato dal ministero degli Esteri con la Regione Sardegna e il consorzio Ausi (Promozione Attività Universitarie Sulcis-Iglesiente). Risorse disponibili per i tre Moduli di scambio per lo sviluppo sociale (Meds): 440mila euro. Il primo modulo di 7 giorni si è già svolto in Tunisia nello scorso mese di marzo. Con la visita della delegazione tunisina arrivata ieri, è iniziata la fase più operativa del progetto, il secondo modulo appunto, che consisterà nella visita in una serie di aziende sarde specializzate nell’agroalimentare: Argiolas Formaggi, “Sa Cabreria”, Aresu Formaggi, Coop 27 Febbraio, “La produzione di miele” di Giampaolo Pittau, le cooperative Euralcop e San Lorenzo”. “Vogliamo evitare che i nostri giovani vadano via per la mancanza di lavoro, dobbiamo trovare la modalità per evitare l’immigrazione clandestina, e questo progetto di cooperazione rappresenta la strada giusta”, ha detto il capo della delegazione tunisina, Tarek Ghodhbani. “Nel nostro territorio esistono tanti prodotti poco valorizzati, ai quali manca l’elemento marketing. Abbiamo bisogno di uno scambio e di una cooperazione proficue per lanciare progetti”, ha aggiunto il vicepresidente dell’Università di Jendouba, il professor Chaabane Abbes. Terzo e ultimo step del piano, la realizzazione di un progetto pilota in Tunisia.

Un bando per la cooperazione da 84 milioni di euro

“La Regione Sardegna sta per lanciare il primo bando del programma Eni Cbc Bacino del Mediterraneo 2014-2020 per il finanziamento di progetti di cooperazione del valore di 84,6 milioni di euro”. Lo ha annunciato oggi Anna Catte, direttore dell’Autorità di Gestione del Programma, in occasione della presentazione di un progetto di cooperazione Sardegna-Tunisia. Tra le tematiche messe a bando, le sfide legate alla crescita economica dei territori attraverso lo sviluppo delle piccole e medie imprese, al ruolo propulsivo dell’innovazione e ricerca, all’inclusione sociale, alla lotta alla povertà e infine alla protezione dell’ambiente e al contrasto ai cambiamenti climatici. All’interno della componente transfrontaliera della Politica Europea di Vicinato (European Neighbourhood Instrument), il Programma ENI CBC “Bacino del Mediterraneo” costituisce la più importante iniziativa di cooperazione in termini di Paesi coinvolti e di risorse disponibili: sono presenti 13 Paesi, di cui sette europei (Cipro, Francia, Grecia, Italia, Malta, Portogallo e Spagna) e sei Paesi della sponda sud del Mediterraneo (Egitto, Giordania, Israele, Libano, Palestina e Tunisia), con un budget di oltre 209 milioni di euro. Il Programma è stato adottato dalla Commissione Europea il 17 dicembre 2015 e si pone l’obiettivo di incoraggiare uno sviluppo congiunto e integrato tra le due sponde del Mediterraneo.

 

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