Ryanair taglia le rotte nell’Isola, sindacati e consumatori sul piede di guerra

Pioggia di critiche e di polemiche dopo l’annuncio di Ryanair che, in risposta al decreto del governo in tema di trasporto aereo, ha deciso di ridurre del 10% l’operativo invernale per la Sardegna.

“La decisione della compagnia aerea avrà come unica conseguenza quella di penalizzare e danneggiare i cittadini sardi, e coloro che vogliono raggiungere l’Isola nei mesi invernali o sotto le festività – spiega il presidente di Adiconsum Sardegna, Giorgio Vargiu – Se condividiamo la richiesta di tagliare tasse, balzelli e diritti aeroportuali che finiscono per pesare sui prezzi dei biglietti aerei, dall’altro non possiamo accettare le giustificazioni di Ryanair”.

“Il mercato del trasporto aereo, come abbiamo visto questa estate, è caratterizzato da una scarsa concorrenza – denuncia Vargiu – specie per quanto riguarda i voli da e per le isole, e da una evidente speculazione sui prezzi che porta le tariffe a crescere in modo abnorme quando aumenta la domanda dei cittadini, al solo scopo di incrementare il più possibile i profitti dei vettori a tutto danno dei consumatori”.

Delo stesso avviso Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori: “Ryanair ha annunciato oggi un taglio dei collegamenti per la Sardegna dovuto, a loro dire, al decreto del Governo italiano sugli algoritmi. Una scusa ridicola: prima Ryanair sostiene di non aver mai usato gli algoritmi, poi annuncia di tagliare i collegamenti per via del decreto che si limita a proibirli esclusivamente se conducono a un prezzo di vendita del biglietto o dei servizi accessori del 200% superiore alla tariffa media del volo. Un rincaro, pari al triplo del costo del biglietto, che certo non scatterebbe in inverno ma semmai nei mesi estivi”.

“Insomma, tutte scuse per fare pressioni al Governo e al Parlamento che sta per convertire il decreto – aggiunge Dona – Ebbene, non cedano. Anzi, devono rilanciare. Come abbiamo proposto al Parlamento, l’uso degli algoritmi che modificano il prezzo di vendita a seconda della profilazione web dell’utente, va vietato in ogni campo, sempre, senza se e senza ma, non solo per il settore aereo. Ogni azienda deve essere libera di fissare il prezzo che vuole, ma ex ante, non modificandolo e variandolo a seconda dei dispositivi elettronici utilizzati per prenotare o per acquistare, non discriminando l’acquirente in base ai suoi interessi, alle sue navigazioni web. Insomma – conclude il presidente Unc – lo stesso identico volo, con uguale posto a sedere, tratta, giorno e orario, non può essere offerto a prezzi differenti grazie alla possibilità tecnica di spiare e controllare sul web chi è l’acquirente”.

Secondo la Cgil Sardegna “è vergognoso che Ryanair possa decidere di ridurre o cancellare voli da e per la Sardegna così come annunciato in risposta al decreto del governo contro il caro tariffe: una scelta inaccettabile da parte di una compagnia che, oltretutto, è destinataria di aiuti e sovvenzioni per i collegamenti con l’Isola”.

Lo sostiene il segretario Fausto Durante che sottolinea come quella scelta “dimostri quanto sia miope e contrario agli interessi della collettività affidare la gestione della mobilità e del diritto delle persone a viaggiare ad aziende che puntano esclusivamente al profitto”. Per il segretario infatti, “le logiche speculative e di mercato dovrebbero essere bandite quando si tratta di assicurare il diritto alla mobilità a chi vive in un’isola lontana dalla terraferma, i cui cittadini non possono essere per questo ulteriormente penalizzati”.

L’auspicio della Cgil è che “il governo nazionale e quello regionale intervengano immediatamente per scongiurare quanto annunciato dalla compagnia e che, nella auspicabile ridefinizione delle condizioni per la continuità territoriale venga finalmente garantito ai cittadini sardi il diritto a viaggiare e a spostarsi in libertà, diritto che oggi è sostanzialmente negato”.

Critico anche il segretario generale della Uiltrasporti Sardegna, William Zonca: “Rispediamo al mittente il ricatto di Ryanair sulla riduzione delle rotte in Sardegna e riteniamo che la compagnia possa sempre continuare a volare come vuole e quando vuole sui cieli della nostra isola”.

“La Uiltrasporti ritiene inaccettabili i ricatti di Ryanair sulle decisioni del Governo italiano – evidenzia -. Riteniamo che la Sardegna sia perfettamente in grado di vendere il suo prodotto turistico ed abbia tutte le caratteristiche per stare sul mercato: lo dimostrano il numero dei passeggeri che sono arrivati fino ad oggi. Bisogna uscire dallo schema per cui Ryanair vende i passeggeri agli aeroporti sardi, anche perché la compagnia low cost e’ l’emblema della deregolamentazione e del non rispetto di una leale concorrenza. Auspichiamo che, in base alla legge di mercato, se Ryanair dovesse lasciare scoperte delle rotte qualche altra compagnia le possa ricoprire”.

“Oltre a non applicare il contratto collettivo nazionale del trasporto aereo e non riconoscere alcuni diritti fondamentali dei lavoratori in Italia”, la Uiltrasporti ricorda che Ryanair “prende forti sovvenzioni economiche dai gestori aeroportuali italiani. Per questo – evidenzia ancora Zonca – riteniamo che la sfida del sistema del trasporto aereo sardo sia quella di creare attrattività attraverso compagnie che rispettano i contratti di lavoro e i diritti dei passeggeri. Magari non con un biglietto a 9,99 euro (dove si scopre di dover pagare qualsiasi altro minimo servizio con sorprese last minute) ma pagando leggermente di più e utilizzando così le sovvenzioni per offrire un servizio dignitoso ai passeggeri e un trattamento equo ai propri lavoratori”.

Presa di posizione anche del deputato di FdI Salvatore Deidda, presidente della Commissione Trasporti della Camera. “Dispiace che Ryanair, invece del dialogo e del confronto Istituzionale, scelga di giustificare la scelta commerciale di tagliare delle rotte, nella stagione invernale, meno redditizia rispetto a quella estiva, per criticare un provvedimento che, per altro, deve e può essere ancora discusso e modificato e ha per adesso non ha ancora avuto effetto. Un dispetto”.

“Altre compagnie ci offrono il loro contributo per migliorare il provvedimento, comprendendo che l’opinione, anche in altri stati Europei, sul comportamento delle low cost sta cambiando e ben presto anche in Europa potremo cambiare la normativa e le regole sul trasporto aereo – aggiunge – Ryanair andrà via dall’Europa? Rinuncia ai contributi degli aeroporti e della Regione Sardegna? Il Governo, con il ministro Urso, si sta confrontando con le compagnie, il decreto sarà discusso in Parlamento e potrà essere migliorato, con la legge di bilancio e con altri provvedimenti sarà l’occasione di intervenire su addizionali comunali e le imposte e su altre norme sul settore aeroportuale e del trasporto aereo – conclude Deidda – Questo atteggiamento di ricatto non paga più. Anzi. Prima viene il diritto alla mobilità dei cittadini e il rispetto dei lavoratori a cui va la nostra solidarietà e sostegno”.

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