“La decisione del governo regionale di sottoporre a valutazione di impatto ambientale completa il progetto dimostrativo per il recupero di litio e mix di metalli che compongono le nuove batterie per veicoli elettrici, è scoraggiante”. Così, in una nota, Portovesme srl-Glencore, dopo i sindacati, critica quanto annunciato dall’assessore regionale dell’Ambiente, Marco Porcu: il progetto pilota per la produzione di litio sarà assoggettato a valutazione di impatto ambientale.
“Portovesme – si legge nella nota – ha agito e continua ad agire in maniera conforme a tutti i requisiti normativi relativi al progetto dimostrativo ed è disposta a fornire ulteriori dettagli e approfondimenti. Il progetto di riconversione del sito produttivo è stato definito in maniera conforme a tutti gli standard di salute, sicurezza e ambiente previsti dalla normativa. La decisione del governo regionale si pone in aperta contraddizione con la strategia italiana di assicurare un approvvigionamento sicuro e sostenibile di materie prime critiche, in particolare attraverso modellidi economia circolare, come recentemente ribadito dal governo al summit dell’Agenzia Internazionale dell’Energia a Parigi”.
“L’Italia, attraverso il progetto di Portovesme – prosegue l’azienda – ha la possibilità di realizzare un’importante struttura di raffinazione dei metalli delle batterie in tempi più brevi rispetto a un progetto greenfield. L’impianto potrebbe diventare una fonte significativa di materiali critici per la produzione nazionale, tra cui il carbonato di litio, fondamentale per lo sviluppo di un mercato europeo delle batterie. La Glencore si riserva di valutare strategie alternative per un polo europeo di lavorazione dei materiali per batterie, dal momento che, l’ulteriore estensione dell’iter autorizzativo, comporterebbe un ritardo nei tempi che potrebbe compromettere la sostenibilità economica del progetto”.
compromettere la sostenibilità economica del progetto”. (ANSA).