Portovesme srl, chiude fonderia e linea piombo. La Cgil: “Mobilitazione e lotta”

L’intenzione di fermare l’attività nel sud Sardegna, da parte della Glencore, è sempre più chiara. Con due lettere inviate alla Regione Sardegna, la multinazionale svizzera ha annunciato la chiusura della fonderia di San Gavino e lo stop della produzione del settore piombo della Portovesme srl. Istantanea la risposta della Cgil sarda, che annuncia “una risposta di mobilitazione e di lotta che chiami in causa la responsabilità sociale dell’impresa e i suoi obblighi nei confronti dei dipendenti, del territorio, di tutta la Sardegna”.

Nella lettera firmata dall’ad della Portovesme srl, Davide Garofalo, si legge che la decisione è stata presa “visto il perdurare delle condizioni che hanno determinato il drastico aumento dei costi energetici, a livello internazionale ed europeo, tale da incidere negativamente e direttamente sull’andamento produttivo dell’azienda”. Nel documento, che annuncia la fermata definitiva della linea piombo (gli impianti sono fermi da febbraio) si parla anche della “necessità di modificare lo scenario produttivo della società”, in riferimento al progetto già noto della multinazionale sulla produzione di litio per batterie nello stabilimento di Portovesme.

Il segretario generale della Cgil regionale, Fausto Durante, ha valutato le lettere un segnale grave: “Il processo di disimpegno da parte di Glencore, date le caratteristiche tecniche degli impianti, ogni giorno diventa sempre più irreversibile ed è urgente una reazione rapida ed efficace della regione Sardegna e del governo a questo ennesimo atto dell’azienda, che continua ad agitare il tema del costo dell’energia nonostante nei vari incontri si sia palesato che quel tema non è centrale ma che c’è un rimpallo di responsabilità non più tollerabile“. Per questo, la convocazione del gruppo di lavoro istituito presso il ministero delle Imprese dopo gli ultimi incontri diventa urgente: “È arrivato il momento – conclude Durante – di dire in modo inequivocabile che le produzioni della Portovesme srl rivestono carattere strategico irrinunciabile per il Paese: se la Glencore non intendesse continuare occorrerà individuare soluzioni alternative, solide sul piano industriale e credibili su quello degli impegni verso la Sardegna, verso il paese”.

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