Peste suina, da 14 mesi niente focolai. Solinas a delegato Ue: “Stop embargo”

La richiesta del presidente della Regione Christian Solinas al commissario Ue per la Salute Vytenis Andriukaitis è chiara: l’Europa deve dare una risposta positiva che metta fine alle restrizioni sull’export delle carni suine sarde. L’incontro si è tenuto a Cagliari, a Villa Devoto, sede della presidenza della Giunta. “Con grande impegno – ha spiegato il governatore – siamo riusciti a circoscrivere la diffusione della peste suina e da quattordici mesi non si registra alcun focolaio. A questo punto per la Regione e per il popolo sardo, diventa molto importante una risposta positiva da parte delle istituzioni europee perché consolida l’idea che al sacrificio fatto corrisponde un risultato concreto”. Quella di Andriukaitis, ha detto Solinas, era “una visita molto attesa, perché nell’ultimo anno l’intero sistema ha lavorato per aggredire il virus. Con un obiettivo primario: aprire finalmente i mercati alle nostre produzioni suinicole e alle aziende di trasformazione. Dobbiamo proseguire sul solco tracciato per chiudere definitivamente la partita”.

Per fare il punto sull’eradicazione della peste suina africana nell’Isola, in mattinata Andriukaitis aveva incontrato anche gli assessori regionali della Sanità, Mario Nieddu, e dell’Agricoltura, Gabriella Murgia. “Non si registrano focolai nei suini domestici da quattordici mesi e nei cinghiali la malattia si è ridotta in modo considerevole – ha ribadito Nieddu – sono stati raggiunti risultati importanti al costo di grandi sacrifici economici e sociali per la Sardegna. Non abbiamo mai abbassato la guardia. L’Unità di progetto è sempre operativa e l’impegno della Regione è massimo sulla campagna per debellare il virus. Riteniamo che questi aspetti debbano essere presi in considerazione e vengano riviste le attuali restrizioni”. “Chiediamo con forza – ha rilanciato l’assessora Murgia – che i nostri allevatori possano riprendere a esportare i prodotti suinicoli. Un mercato che rappresenta un’opportunità per i nostri produttori e per tutto il comparto e un’occasione che nei prossimi anni potrebbe costituire un volano per l’economia dell’Isola”.

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