Ora anche produrre pane costa troppo. La protesta: “Materie prime alle stelle”

“Il settore della panificazione è in crisi con totale indifferenza da parte della politica regionale incapace di capire che stiamo parlando di un settore strategico del sistema produttivo della Sardegna”.

Gian Pietro Secchi, presidente dei panificatori della Confcommercio elenca i problemi della categoria e chiede l’intervento della Regione per abbattere i costi di produzione saliti alle stelle e trovare personale qualificato, impresa sempre più difficile: “Siamo partiti bene nel 2016 con l’istituzione della legge 4 che riconosceva il ruolo della panificazione e del pane fresco, ma la legge ha molti punti in sospeso e con l’arrivo del centrodestra tutto si è fermato – attacca il dirigente di Confcommercio – Stiamo attraversando un momento difficile sul fronte dei prezzi delle materie prime che in due mesi hanno preso il volo: la farina di grano duro ha avuto un incremento di prezzo del 100% passando dai 0,55 euro al chilo agli attuali 1 euro, viceversa la farina di grano tenero, è passata da 0,40 euro al chilo è arrivata a 0,70 euro , ma non tarderà ad arrivare ad 1 euro”.

Secchi sottolinea i punti nodali della crisi: “Il mercato è in mano a grandi attori che condizionano il prezzo, ma c’è anche l’aumento del costo dei combustibili che alimentano gli impianti di produzione e che incidono per il 10 per cento del dei costi totali. Non avendo il gas, l’incidenza dell’incremento dei costi è del 3 per cento. Chiediamo che la Regione intervenga per esempio attraverso un provvedimento che ci consenta di ridurre il costo dell’acqua, oppure studiare un indennizzo per coloro che usano energia elettrica e gasolio. Chiediamo inoltre un intervento urgente sulla formazione professionale poiché diventa sempre più difficile trovare personale qualificato”.

La categoria denuncia anche un “abusivismo selvaggio e l’assoluta mancanza di controlli da parte delle autorità preposte”. “Noi siamo dalla parte dei consumatori – conclude il panificatore nuorese – e vorremmo evitare di far gravare sui prezzi del pane questo sistema di aumenti”.

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