Nasce la nuova pasta di grano duro del Gruppo Cellino: “Connubio fra innovazione e sostenibilità”

Attraverso la doppia decorticazione a pietra diamantata, si arriva al cuore del chicco di grano, la parte più pura, ottenendo così una pasta che preservi tutte le proprietà nutritive del chicco, nonché il suo colore brillante e il suo sapore intenso: una nuova immagine e una nuova pasta sono da pochi giorni sul mercato, a rappresentare le radici locali e la visione globale del Gruppo Cellino che da quasi settant’anni supporta e valorizza la cerealicoltura sarda. Si tratta di una pasta prodotta col Metodo Alma, che oltre a garantire una pasta di alta qualità, combatte lo spreco alimentare con un’etichettatura consapevole ed elimina la plastica dalle confezioni, avviando progetti di rimboschimento per compensare il consumo di carta.

Con il Metodo Alma, dopo anni di studi e ricerche, abbiamo creato il perfetto connubio tra efficienza e risultato” – afferma Matteo Alberto Cellino, terza generazione del Gruppo – “Se una sola decorticazione risulta più aggressiva e surriscalda il chicco di grano, un eventuale terzo passaggio risulterebbe totalmente inefficiente poiché restituirebbe lo stesso grado di purezza della doppia decorticazione, andando però a gravare sul dispendio energetico, per questo abbiamo ottimizzato il Metodo con la doppia decorticazione a pietra diamantata” – conclude Matteo Alberto.

Economia circolare e riduzione dello spreco alimentare L’economia circolare – afferma il Gruppo Cellino – è un tema importantissimo, motivo per cui ha da tempo portato gli scarti produttivi a zero, mediante diverse iniziative di produzione e di consumo, che consentono di rimettere in circolo tutti gli scarti di produzione. In particolare, l’impresa si sta impegnando a sensibilizzare il suo pubblico sul tema dello spreco alimentare: il 10% dello spreco alimentare in Europa deriva da un’errata interpretazione delle etichette (circa 9 milioni di tonnellate ogni anno). Ecco perché il Gruppo Cellino ha aderito al Patto contro lo spreco alimentare di Too Good To Go, l’app nata per ispirare e responsabilizzare tutti a combattere insieme lo spreco alimentare. Tra le iniziative vi è sicuramente quella dell’etichetta consapevole di TGTG su tutti i prodotti F.lli Cellino: un’etichetta intuitiva, che consente ai consumatori di comprendere la differenza tra “consumarsi entro” e “da consumarsi preferibilmente entro”.

Stop alla plastica e via al rimboschimento Perseguendo gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU per lo Sviluppo Sostenibile (7 Energia pulita e accessibile, 12 Consumo e produzione responsabili e 15 La vita sulla terra), il Gruppo ha scelto di eliminare la plastica dai pacchi: la nuova pasta F.lli Cellino è disponibile in confezioni di carta certificata FSC® e presenta una fascia laterale a forma di righello per facilitarne il dosaggio.
Con la produzione dei nuovi packaging si stima un consumo di carta di circa 30.000 Kg annui, che corrispondono a 450 alberi. Al fine di compensare e superare tale consumo di carta, il Gruppo ha avviato un progetto di rimboschimento che ha visto piantare 400 specie autoctone. Altre 270 saranno piantate nel corso del 2024 e contribuiranno al mantenimento della promessa ambientale fatta da F.lli Cellino: l’impresa andrà ad utilizzare 450 alberi in un anno, ma ne immetterà nell’ambiente 670, per un totale di +220 alberi nel sistema.

Missione più grano sardo Sempre sul filone della sostenibilità – “Uno dei temi centrali che da settant’anni anima il nostro lavoro è preservare la tradizione cerealicola sarda” – afferma Michela Francesca Cellino, terza generazione del Gruppo Cellino. Dal 2018 la missione si concretizza con la nascita della prima filiera di grano duro (UNI ISO 22005) 100% sarda certificata. Grazie alla collaborazione di Syngenta e Agris Sardegna, le quali si occupano rispettivamente della produzione e della ricerca scientifica delle sementi alla base del progetto, il Molino Simec di F.lli Cellino e circa 300 agricoltori sardi hanno dato vita alla Filiera Ercole Punto Zero.
Gli altri obiettivi del progetto riguardano la salvaguardia della cerealicoltura sarda, il sostegno all’economia regionale e la tutela agli agricoltori garantendogli un prezzo minimo e la premialità per obiettivi. “Il cuore del progetto è il territorio sardo e le sue aree altamente vocate all’agricoltura in cui vogliamo ampliare la superficie di grano duro coltivata” aggiunge Michela Francesca – “Siamo partiti nel 2018 in cui il grano di filiera copriva solo il 7% del nostro fabbisogno produttivo, oggi dopo cinque raccolti, con orgoglio possiamo affermare
che il 20% della produzione di semola del Molino F.lli Cellino proviene dal nostro grano di filiera”.

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