Meridiana non torna indietro: i licenziamenti saranno 1.634

Meridiana ha confermato la volontà di aprire la procedura di mobilità per 1.634 lavoratori. Lo riferiscono fonti sindacali presenti all’incontro al ministero del Lavoro a cui partecipa anche il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. Per l’azienda non sono quindi praticabili le integrazioni richieste dai sindacati e si sarebbe invece detta pronta a discutere solo delle esternalizzazioni.

Che tirasse aria bruttissima lo si era capito definitivamente nei giorni scorsi, ma lontano dai tavoli romani: oggi il management della compagnia ha formalizzato la propria definitiva volontà. L’azienda dovrebbe poi ridurre di 268 il numero degli esuberi arrivando così a 1.366. Per gli esuberi dovrebbe essere richiesta l’estensione da tre a cinque anni della mobilità, come avvenuto per Alitalia. Nei prossimi 30 giorni azienda e sindacati dovrebbero fare una serie di incontri tecnici per discutere dei punti della proposta fatta dal ministro Poletti. Tra un mese, a quanto si apprende, dovrebbe esserci un nuovo incontro al ministero per verificare la procedura di mobilità.

In via Flavia, davanti al ministero del Lavoro, sono in presidio centinaia di lavoratori con le magliette rosse “Io sono un esubero Meridiana”.

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ed il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, insieme con le rappresentanze delle Regioni, hanno confermato la propria disponibilità ed il proprio impegno a proseguire nell’azione per limitare le conseguenze negative della vertenza, anche continuando ad affiancare le parti nella fase successiva del confronto. E’ quanto si legge in una nota diramata dal Ministero del lavoro la termine dell’incontro su Meridiana.

La decisione, spiega la nota, di revocare la sospensione della procedura di mobilità, ha di fatto concluso la fase che era stata aperta dall’intervento interministeriale al fine di ottenere una migliore condizione di comprensione e di confronto, nonché di conoscenza del piano industriale. Si tratta di una vertenza molto difficile, che si è innestata su una lunga fase di crisi dell’azienda, con più di 1.500 lavoratori in cassa integrazione da alcuni anni. Le parti, si legge nella nota, hanno dato atto ai ministeri coinvolti dell’utilità del lavoro svolto e della proposta che era stata avanzata ed hanno ribadito l’intenzione di gestire la vertenza nelle nuove condizioni. I ministeri, prosegue il comunicato, hanno chiesto a tutte le parti di assumere ed utilizzare come base per la prosecuzione del confronto i risultati ottenuti in questo periodo: riduzione del numero degli esuberi, attivazione della procedura di mobilità volontaria incentivata con parametri analoghi a quelli utilizzati per Alitalia. I ministeri ritengono che gli ulteriori spunti emersi nella riunione di oggi, come la disponibilità a discutere di esternalizzazioni e degli elementi di costo contrattuali per l’azienda, possano essere ulteriori temi di confronto, nella convinzione che sia il numero degli esuberi, sia la qualità complessiva dell’assetto dell’azienda nonché della sua efficienza, possano essere significativamente migliorati.

I lavoratori sulla torre. “Non ci rimane altro da fare che alzare i toni della protesta”. Da tredici giorni sulla torre faro nel parcheggio dell’aeroporto Costa Smeralda, i due lavoratori simbolo della vertenza Meridiana spronano le ‘magliette rosse’ alla lotta dopo lo strappo dell’azienda che ha confermato l’avvio da oggi della mobilità per gli oltre 1.600 dipendenti considerati in esubero. “Aspettiamo il rientro dei nostri colleghi da Roma – dicono Andrea Mascia e Alessandro Santocchini – probabilmente già mercoledì cercheremo di organizzare un’assemblea generale di tutti i lavoratori. Lì decideremo il da farsi. Altri eventuali provvedimenti li stiamo valutando con i nostri legali”.

I sindacati. Nella vicenda Meridiana “è assordante il silenzio del Ministro dei trasporti Maurizio Lupi”, lo ha detto il delegato Fil-Cigl, Massimiliano Marchesi, al termine dell’incontro al Ministero del lavoro. Marchese ha spiegato che nella vertenza “si è affrontata solo la gestione degli esuberi e non si è provato a rivedere il sistema complessivo del trasporto aereo che sta venendo regalato all’estero”. Marchese ha anche sottolineato che Meridiana “sta facendo macelleria sociale facendo una bad comapny con il 90% dei licenziamenti”. Per quanto riguarda la sede dei prossimi incontri con l’azienda, Marchese vorrebbe fosse a Olbia in Sardegna, mentre l’azienda preferirebbe Roma. Per quello che riguarda gli ammortizzatori sociali Marchese ha ricordato come per il momento ci sia “la garanzia fino al 2018 e che per l’estensione successiva non c’è certezza ma c’è solo la dichiarazione di intenti del ministro Poletti”.

“La decisione presa dall’azienda già venerdì scorso, diramata a mezzo stampa e confermata oggi al ministero, non prendendo atto di quanto fatto finora, ovviamente cambia lo scenario della vertenza; è evidente che non c’è mai stata volontà vera di risolvere il problema, fin dall’inizio”, con queste parole Emiliano Fiorentino, Coordinatore nazionale della Fit-Cisl per il Trasporto aereo, commenta l’esito della riunione. “Ci troveremo a breve – prosegue Fiorentino – a gestire la fase successiva all’apertura formale della procedura che, come da riferimenti di legge, dovrà essere espletata in sede aziendale. Rimane rammarico e indignazione per la netta chiusura da parte di Meridiana, che si disinteressa del destino dei suoi dipendenti, nonostante gli sforzi messi in campo da parti sociali e istituzioni. D’altronde se non basta neanche l’appello del Pontefice è evidente con chi abbiamo a che fare. Da parte nostra continueremo a seguire la vertenza in tutte le sedi vigilando con estremo rigore su tutti i passaggi che la legge prevede.”

“Dopo oltre un mese di confronto e trattativa e nonostante si siano compiuti da parte del governo tentativi di mediazione, siamo tornati all’inizio della vertenza con l’apertura delle due procedure per 1.478 lavoratori di Meridiana Fly e 156 di Meridiana Maintenance”. Lo afferma il segretario nazionale della Filt Cgil, Nino Cortorillo in merito alla procedura di licenziamento inviata oggi da Meridiana, sottolineando che “adesso si apre una trattativa difficile che avrà tempi ristretti dentro cui trovare soluzioni che siano alternative ai licenziamenti”. Secondo il dirigente sindacale della Filt “la drammatizzazione imposta dall’azionista di Meridiana non offre oggettivamente spazi ad altre soluzioni, servirebbe tempo dentro cui costruire un piano industriale diverso, un contratto di lavoro unico per il gruppo senza distinzioni tra Meridiana Fly e Air Italy, ammortizzatori che consentano di attraversare la crisi dell’impresa, lavorando per creare condizioni di ripresa. La procedura di mobilita’ al contrario- sottolinea Cortorillo – complica le già difficili possibili soluzioni. La crisi data dalla vertenza Meridiana dimostra, se qualcuno avesse ancora dubbi, che non siamo solo di fronte ad una drammatica crisi aziendale, ma all’ennesima crisi che investe ormai quasi tutte le imprese del trasporto aereo. Sarebbe ora che il presidente del Consiglio oltre che preoccuparsi dei licenziamenti individuali, si preoccupasse anche di quelli collettivi”.

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